Jude l’oscuro

Ampiamente considerato una delle grandi opere del diciannovesimo secolo, nonché l’apoteosi della narrativa di Hardy, “Jude l’oscuro”, ultimo romanzo dello scrittore inglese, è colmo di passione, di rabbia, di fatalismo e tragedia nell’attaccare senza remore le disuguaglianze sociali e le ipocrisie insite negli atteggiamenti della società inglese nei confronti del matrimonio, della mobilità sociale, dell’istruzione e del ruolo delle donne. Esplorando le relazioni sessuali e sociali e rivolgendo un critica profetica al matrimonio, l’opera scandalizzò l’establishment tardo-vittoriano e segnò la fine della carriera di romanziere di Hardy, che da allora si dedicò esclusivamente alla poesia. Mostrando la lotta dei poveri e degli svantaggiati per farsi strada in un mondo borghese; la tirannia del matrimonio nella vita delle donne oppresse da una società patriarcale; e la stretta mortale sulla vita inglese inflitta da una chiesa in forte imbarazzo all’indomani dell’uscita de “L’origine delle specie” di Darwin (1859), la storia del giovane Jude Fawley suscitò tale clamore che si disse che il vescovo di Wakefield avesse bruciato la sua copia del libro. Fawley, di umile estrazione sociale, il cui sogno è divenire letterato, è un moderno ragazzo inglese, intelligente e sensibile, che sogna di studiare nella famosa università di Christminster, la rappresentazione immaginaria di Oxford di Hardy. Desidera un’istruzione e si imbarca in anni di studio da autodidatta, ma i suoi piani vengono sconvolti quando viene ingannato nel matrimonio e successivamente abbandonato. Sperando ancora di guadagnare un posto all’università, si reca a Christminster per lavorare come scalpellino, e qui si innamora di sua cugina, Sue, anche lei reduce da un precedente matrimonio, anche lei donna moderna ed emancipata. Vivendo insieme fuori dal matrimonio, le pressioni della povertà e della disapprovazione sociale minacciano presto di rovinare entrambe le loro vite. La prima versione di “Jude l’Obscure” apparve come una serie sull’Harper’s New Monthly Magazine, dal dicembre 1894 al novembre 1895, con il titolo “The Simpletons”, poi modificato in “Hearts Insurgent”. La prima edizione in volume uscì nel 1895, pubblicata dall’editore Osgood, McIlvaine & Co, come parte di una serie completa di romanzi di Hardy, i “Romanzi del Wessex”. Questa prima edizione venne infine sostituita, nel 1912, dalla terza e definitiva versione, pubblicata da Macmillan. La vita editoriale del romanzo non cessò qui. Hardy, infatti, continuò con ostinazione ad armeggiare con il testo per il resto della sua vita, colpito profondamente dal furore suscitato dalla prima pubblicazione.