L'Italia a secco. La fine del petrolio e la nuova era dell'energia naturale

Questo libro del grande Mario Tozzi e' una vera manna per uno come me che studia fisica ambientale. A differenza di quanto scritto dal precedente lettore, posso dire che Tozzi nonostante sia un geologo si cali molto bene, anzi perfettamente, nella realta' dell'energia del futuro. Credo che il lato politico che traspare nel libro non sia un problema: e' proprio a livello dei potenti che in questo campo qualcosa non funziona, poi vengono le colpe dei cittadini... Che colpa ha la gente se i pannelli solari hanno ancora un costo eccessivo. Ma la vera lezione di Tozzi e' che, prima ancora di usare le fonti rinnovabili, bisogna pensare al risparmio. Un libro con la L maiuscola!

Bravo Tozzi, certo. Il libro è un ottimo inizio per chi volesse essere convinto del tutto della necessità di cambiare politica energetica: Tozzi è schierato ma offre una visione imparziale delle cose (si veda ad esempio il capitolo sugli inceneritori) e il libro contiene una bella carrellata di informazioni di base sulle varie questioni. Per chi s'interessi normalmente dell'argomento anche solo leggendo – come me – i giornali e qualche rivista ecologista, non c'è nulla di interessante, anche perché i dati sono piuttosto scarsi e forse la competenza specifica di Tozzi (geologo) scarseggia.

Mario Tozzi, geologo, è un divulgatore scientifico dalle ottime capacità comunicative. Affabile, ma piuttosto schierato ed energico, talvolta si lancia in qualche affondo un più politico che tecnico. Dal titolo e dalla copertina del libro - nel "clima" del periodo - ci si potrebbe aspettare un testo ideologico e dal tono un po' apocalittico. Invece "L' Italia a secco" è un saggio tecnico/divulgativo sullo stato delle forniture energetiche in Italia: descrive nel dettaglio le fonti di importazione, i sistemi di produzione, i siti e i metodi di stoccaggio, le vie di trasporto combustibili, la rete elettrica, i problemi strategici di approvvigionamento, aspetti storici e geopolitici, prospettive future. Considerando che è rivolta al grande pubblico, l'opera ha una dimensione (quasi 400 pagine, in carta riciclata) che rende idea della complessità dei temi trattati. Un po' lungo, ma appassionante per chi è incuriosito dagli aspetti tecnici. Che in questo campo sono la sostanza.