L' isola e le rose

Una storia sconosciuta, nessuno mai me ne aveva parlato, la prima volta ne sono venuta a conoscenza dal film. Mi sono chiesta come mai nessuno ne abbia tramandato l’esistenza. Molto bella la scrittura di Veltroni, l’intreccio con l’oggi, i valori e i colori della riviera. Capaci di farti immergere completamente in quel tempo, su quell’isola, in quei sogni. Consigliatissimo

Non sapevo che Walter Veltroni fosse anche uno scrittore e devo dire che questa è la prima (piacevole) sorpresa. Questo libro, che è sì scritto con personaggi di fantasia e ha degli aspetti "volutamente romanzati", racconta però una storia che in sostanza è vera: la fondazione di un "micro-stato" per il tramite di una costruzione di una piattaforma in acque internazionali al largo di Rimini. Sogno utopistico di Giorgio Rosa finito con l'occupazione (e relativa distruzione della stessa) da parte dei militari italiani. Questo è però un romanzo che racconta gli anni belli, gli anni '60 e il clima speranzoso e festoso che si respirava un po' ovunque (non solo a Rimini) in contrasto con guerre, rivolte, rivoluzioni ecc. Che imperversavano in altre parti del mondo. Testo piacevole e scorrevole e molto "estivo", malinconico quanto basta e riflessivo: c'è tutto in "L'isola e le rose" che consiglio con piacere.

Italia, Anni ’60: un gruppo di giovani, spinti dal boom economico in un’epoca dove tutto sembra possibile, decide di costruire un’isola artificiale al largo di Rimini e di farne un utopico stato indipendente. Una storia vera è alla base del romanzo “L’isola e le rose” di Walter Veltroni. Nel racconto dell’ex sindaco di Roma, protagonisti sono la forza e la voglia giovanile di cambiare il mondo che nel ’68 hanno pervaso l’Italia. L’idea esplode grazie a un variegato gruppo di amici che decidono di costruire di fronte a Rimini un luogo che fosse “ideale” per l’arte e la cultura. Giulio, Giacomo, Lorenzo e Simone progettano e realizzano l'”Insulo de la Rozoj”, l’Isola delle Rose in lingua esperanto. Il Sistema, però, è intimorito da tutta questa libertà e cerca di limitarli. I giovani, supportati anche da alcune ragazze del gruppo, Elisa, Luana e Laura, andranno comunque avanti dando vita anche al primo esempio di radio libera in Italia. Una storia sulla speranza, sull’utopia, che spesso viene soffocata. Un grido ai giovani: non smettete mai di crederci e di provarci! La scrittura è semplice, a tratti forse banale, ma è in ogni caso un ottimo libro per il periodo post-estivo.