L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2018
Anno edizione: 2018
Anno edizione: 2019
Promo attive (1)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
La storia narrata è intrigante, ma ci sono tante pagine inutili. Mi era piaciuta molto la storia d'amore fra Neve e Andreas, ma quella frai Manuel ed Edith un po' di meno. Comunque, è un buon libro per gli amanti delle storie romantiche.
La trama è indubbiamente intrigante, con qualche pecca nel tratteggio dei personaggi secondari e qualche pagina un po' troppo insistita sulle angherie che la protagonista subisce in famiglia. Non c'è dubbio che sia fondamentale descriverle, perchè importanti per la stessa evoluzione caratteriale della protagonista , ma secondo me c'è un indugiare un po' troppo insistito, quasi a cercare la reazione inorridita di chi legge. La scrittura, dopo un inizio debole, riprende ritmo e riesce bene a catturare il lettore. Avrei comunque tagliato, verso la seconda metà, un po' di pagine ripetitive .
Neve, Andreas, Edith, Manuel i quattro personaggi principali legati a filo doppio alle isole di Novembre e Santa Brigida. Una storia nella storia scritta con travolgente maestria dalla D'Urbano. Un mix di sentimenti crudi ed intensi descritti con una tale profondità che il lettore quasi li fa propri. Senza dubbio un libro che non lascia indifferenti, anzi... talmente tanto ben narrato che vorresti non finisse mai... ed in fondo è così... la storia di un amore senza fine che travalica il tempo e lo spazio... Cinque stelle me ri ta tis si me!
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Niente periferie, stavolta. Niente spaccati metropolitani, la specialità dell’autrice, ma la natura incontaminata di un’isola tirrenica (l’immaginaria Novembre) negli anni Cinquanta, e poi oltre, con un salto temporale che porta la scena a mezzo secolo dopo. Due storie in cui amore, musica e ossessioni s’intrecciano e in cui la prolifica Valentina D’Urbano mostra di muoversi con disinvoltura. Isola di neve (512 pagine, 19,90 euro) è l’ultima creatura della romana D’Urbano, che non sfigura al cospetto delle sue più felici, anzi dimostra che può percorrere altre strade rispetto a certi schemi consolidati.
Due coppie sono protagoniste del romanzo. Ai primi degli anni Cinquanta Neve e Andreas. Neve – bionda, diversa da tutti – è una ragazza affascinante e incompresa, che fatica in mare come gli uomini, pur di contribuire al sostentamento della sua famiglia numerosa. Andreas, reduce dai bombardamenti di Dresda, è un violinista tedesco rinchiuso nel carcere dell’isolotto di Santa Brigida, “gemello” di Novembre. Nel 2004 Manuel che ha lasciato per Roma, per ritrovare le origini nell’isola dei nonni Livia e Libero, e sfuggire a certi demoni (l’alcol), ed Edith, altra musicista, carica di piercing, che vuol mettersi sulle tracce del mistero di Andreas von Berger, giovane detenuto decenni prima a Santa Brigida, a caccia di una sua partitura e di uno strumento prezioso che gli sarebbe appartenuto. Errori da pagare, dolori con cui fare i conti, il passato di ognuno non farà sconti. Con qualche atmosfera gotica che, nella produzione di Valentina D’Urbano, va rintracciata in precedenza nel romanzo Acquanera.
L’intreccio di presente e passato, il mistero da svelare, la figura di Neve, splendida e selvaggia, vittima del padre manesco, e poi amante segreta del prigioniero colto e sensibile, sono le pietanze più saporite del menu di Valentina D’Urbano, che mostra di scrivere con grande naturalezza, con la sua prosa senza orpelli, con un’orchestrazione abile delle pagine e dei salti temporali, con una sapiente immedesimazione in personaggi che oscillano fra infelicità e imperfezione e sono resi nelle loro sfumature più recondite, nei loro contrasti più accesi. Come per altri suoi romanzi, D’Urbano sa come trascinare via con sé chi legge e, stavolta, complici le verità a lungo taciute e le storie antiche di cui il romanzo è colmo, lo mette anche di fronte a un gran finale, in cui convergono i destini di Neve, Andreas, Edith e Manuel. A loro modo, memorabili e romantici, come gli scorci insulari inesistenti, che non si possono rintracciare in nessuna mappa, eppure vivono e rivivono.
Recensione di Arturo Bollino
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore