«... Io sono qua rinchiusa...». Il caso clinico di mia madre Fiammetta

Dai nomi dei protagonisti si direbbe una novella del Boccaccio: Gano e Fiammetta si innamorano e lei resta incinta. Le maldicenze però mettono in dubbio la paternità di Gano, il quale decide di ripudiare la fidanzata. Sei anni dopo tornano a incontrarsi e costruiscono una famiglia: oltre alla prima bambina, abortita, nascono altri due figli. Fiammetta accudisce la famiglia con amore e determinazione nonostante mille difficoltà, ma dopo venti anni, alla fine di un lungo inverno "cattivo", si indebolisce e in breve spazio si trova preda di un'istituzione totale, qualcosa di molto più grande di lei. Incredibile la sua storia, eppure chissà a quante donne è accaduto. Rinchiusa in manicomio per una crisi depressiva Fiammetta ci muore. Sebbene fossimo nel 1963 era il medioevo della psichiatria: elettroshock e coma insulinico ripetutamente indotto. Queste le cure rivolte a una donna che aveva solo bisogno di ascolto, conforto e un po' di empatia. Ma all'epoca gli psicoterapeuti cominciavano appena a operare e meno che mai se ne sapeva qualcosa nelle campagne. L'autore è il figlio di Fiammetta, che a distanza di decenni ha recuperato le cartelle cliniche della madre per raccontarne la vicenda umana. Un'amica mi ha fatto scovare questo romanzo e la ringrazio.