L' invenzione della natura. Le avventure di Alexander Von Humboldt, l'eroe perduto della scienza

.E’ ilresoconto appassionante e appassionato della vita di Alexander Von Humboldt, esploratore, scienziato, divulgatore tedesco che visse tra il 1769 ed il 1859. Il principale merito di Humboldt e’ stato quello di aver saputo descrivere la natura come una casa in cui tutti i suoi abitanti, piante, animali, montagne, fiumi, mare, suolo e l’uomo sono interconnessi e collaborano e lottano per la sopravvivenza, un sistema in cui la sofferenza di una parte si riflette su tutte le altre. Humboldt non solo osservava la natura, ma la amava profondamente e la guardava con lo stupore che ti fa ammirare le nuvole fluttuanti nel cielo e, nello stesso tempo, riflettere sul perche’ si formano. .Viaggio’ in America Latina, scalo’ le Ande, attraverso’ la foresta amazzonica, corse lungo la steppa siberiana, raggiunse i monti Altaj. Nella sua lunga ed affascinante vita conobbe Darwin, Goethe, Jefferson, Simon Bolivar, Volta, il geologo Lyell, il fisico e chimico Gay-Lussac, il naturalista Lamarck. Denuncio’ lo sfruttamento degli schiavi e le monocolture del tabacco e del cotone utilizzate dalle potenze europee nelle colonie. Ho trovato il libro commovente perche’ la sua autrice non solo ci fa riscoprire la straordinaria personalita’ di Humboldt avendo scandagliato i suoi scritti raccolti nelle biblioteche degli Stati Uniti, dell’ America Latina, d’Europa ma ha anche voluto seguire le sue orme scalando il Chimborazo, il vulcano a 150 kilometri da Quito, alto oltre 6000 metri che Humboldt aveva scalato nel 1808. Le opere di Humboldt sono state fonte di ispirazione per i suoi illustri contemporanei anch’essi esploratori della natura come Darwin e Thoreau e di informazione per il grande pubblico che leggeva i suoi libri e che correva ad ascoltarlo nelle sue conferenze a Berlino. Oggi la sua visione della natura guida coloro che, anche non avendo mai sentito pronunciare il suo nome, lottano per la tutela e la conservazione del nostro pianeta.

Non posso che unirmi alle recensioni presenti, un grande uomo e un grande libro che ne illustra le imprese.

Grandioso! A parte l'idea modernissima di intendere la natura come rete in cui tutto è interconnesso, trovo semplicemente stupefacente che un essere umano nell' '800 avesse già capito che l'uomo stesso modifica il clima sulla terra attraverso: 1) la deforestazione, 2) l'irrigazione; 3) l'immissione nell'atmosfera di grandi masse di gas provenienti dai centri urbani. Non mi sembra sia necessario aggiungere altro. Un vero peccato che un personaggio di tale spessore sia rimasto nell'oblio per così tanto tempo.