Inventare la pace. Dialogo sulla percezione

Wim Wenders e Mary Zournazi ci aprono, attraverso questo volume, alla possibilità di costruire la pace partendo dalla vista e dalle immagini. I due autori citano registi (Antonioni, Ozu, Bresson, lo stesso Wenders), pittori (Picasso, Wyeth..), filosofi, scrittori e poeti (Buber, Bohm, Eliot, Simone Weil) con lo scopo di indicarci un sentiero lungo il quale riflettere, che ci conduca alla pratica dell'osservazione (appunto la vista), per insegnarci infine l'attenzione ai dettagli, le prassi della lentezza, della devozione e della responsabilità; non sarebbe un caso che il verbo "to observe" contenga "to serve". "L'amore è responsabilità di un io verso un tu", scrive Martin Buber; e La Pace si trova in questa condizione di autocoscienza di sé e degli altri, di servizio al prossimo. Wim e Mary non ci danno la ricetta per "inventare la pace", ma ci indicano una possibile strada da percorrere: trovare nei fatti di pace, negli "sguardi amorevoli", un'emozione, un'unità e una carica di vita superiori a quelle che generalmente riconosciamo nelle immagini violente. Si tratta di imparare a vedere con occhi nuovi, poiché alla fine "il modo in cui guardiamo le cose, le cambia davvero".