L'intoccabile. Berlusconi e cosa nostra

Scritto dagli autori in tempi non sospetti, un testo da leggere per comprendere la storia del nostro Paese e i legami tra politica e mafia, all'alba della Seconda Repubblica

Quando il buon giornalisto investigativo, ossia il giornalismo correttamente inteso, arriva prima della giustizia. Era tutto scritto qua, nel 1997 quando pubblicarono questo libro. Ora, all'indomani delle motivazioni della sentenza d'appello che condanna Dell'Utri a 7 anni di carcere in cui si spiega il suo ruolo di mediatore tra i boss e il Cavaliere del "governo del fare", che sembra arrivato finalmente al crepuscolo, appare tutto con maggior chiarezza e forza. Naturalmente TG1 e TG5 ben si guardano dal dare la notizia ( ben spesi i soldi del canone per Minzolini..). Se gli italiani piuttosto che vedere il grande fratello avessero investito il loro tempo nel leggere questo e i libri di Ruggeri e Guarino ( un sincero grazie ai ragazzi della Kaos Edizioni) forse oggi non saremmo a questo punto, e ci potremmo risparmiare tra le altre cose le patetiche dichiarazioni di chi (leggi finiani), politici e comuni cittadini, di distanza dallo schifo morale in cui sguazziamo e invocare legalità e tante altre belle parole. Facile ora affermare che non ci si sente rappresentati: questa non è altro che il classico modo all'italiana di fuggire dalla nave che affonda, come fanno i sorci. Tornando al libro, ben scritto, chiaro nonostante l'enorme cumulo di dati e situazioni. Tutto ciò che vi è scritto è stato ovviamente censurato in maniera ferrea, ed ora questi sono i risultati. Chissà dove era la sedicente "Stampa libera" di questo paese quando venivano pubblicati questo e gli altri della collana della Kaos, che in un paese normale avrebbero scatenato un putiferio. Invece da noi appare normale votare un tipo che va a pranzo con il capo della Cupola mafiosa, all'epoca Stefano Bontate.