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Interrogazioni sul cristianesimo. Cosa possiamo aspettarci dal Vangelo?
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Interrogazioni sul cristianesimo. Cosa possiamo aspettarci dal Vangelo? - Gianni Vattimo,Pierangelo Sequeri,Giovanni Ruggeri - copertina
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Interrogazioni sul cristianesimo. Cosa possiamo aspettarci dal Vangelo?

Descrizione


Quali sono il significato e il destino del cristianesimo nel clima culturale e spirituale dei nostri tempi? In questo libro due pensatori aperti al dialogo si confrontano con il contraddittorio atteggiamento del nostro tempo verso la religione e, in particolare, con il ruolo del messaggio cristiano e della Chiesa nella società postmoderna. Invitati dal giornalista Giovanni Ruggeri, Gianni Vattimo e Monsignor Pierangelo Sequeri trovano un territorio e una lingua comuni per esporre le loro concezioni della fede. La Chiesa è il tramite del messaggio di Cristo oppure una realtà autoritaria e prevaricatrice che opacizza la figura di Gesù? Come agisce l'essere cristiani in rapporto all'etica, alla cultura, all'arte? Alla rivendicazione di Vattimo per una fede fondata sulla parola di Gesù - ciò che ci fa "innamorare" di Lui - senza lo schermo della gerarchia e della dottrina, risponde l'invocazione di Sequeri per "una nuova grande scolastica", che possa "ancorare la parola di Dio al sistema della libertà, della persona, della differenza, dell'alterità". Ne emerge un ampio affresco di temi e prospettive attraverso cui ripensare il significato e la possibilità della fede cristiana, senza avvilirla nella ripetizione catechistica o snaturarla in un moralismo riduttivo.
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Dettagli

2013
31 luglio 2013
180 p.
9788876159572

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alberto pierobon
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Altro confronto tra il telologo Sequeri e il filosofo Vattimo,partendo dalla nominazione di Dio che ci porta al rapporto tra essere e linguaggio, il quale ultimo assume portata ontologica e pure diveniente storicamente. Il nome di Dio va accettato come "Multivoco, vago, sfuggente, in qualche modo positivamente legato anche alla quotidianità più inautentica" etc.L'esistenza deve lasciarsi portare nella realtà di Dio che è sporgenza sullo "abisso da cui la parola Dio sorge e a cui rimanda". La verità si trova nel rapporto tra ordine del linguaggio e ordine dei legami: nella relazione con le forze c'è la forma, nel bisogno di correlare fides qua e fides quae in tutti i campi, pur se ermeneuticamente "rimane la differenza tra il fondamento e il fondato"..del canone cristologico e confessante. Per il filosofo la dialettica fondante-fondato è interna all'interpretazione escludendo i rischi di un ritorno di fenomenologia nell'ermeneutica. Si discute del "quadrilatero concettuale":grazia, peccato, redenzione, salvezza creativamente declinabli al nuovo principio di responsabilità.Dio non vuole essere subìto, ma desiderato, amato.Bisogna però uscire dalla matrice moderna del'io-tu, pensando Dio come il Terzo (vuoto lacaniano). Un bel libro da approfondire.

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Gianni Vattimo

1936, Torino

Gianni Vattimo è stato tra i più noti filosofi italiani, tradotto in varie lingue, oltre che collaboratore di prestigiosi giornali e riviste, a cominciare dalla «Stampa». Studioso e originale prosecutore del pensiero di Heidegger, ha insegnato estetica e filosofia teoretica all'Università di Torino ed è stato autore di numerosi studi sulla filosofia tedesca dell'Ottocento e del Novecento. Tiene corsi, seminari e conferenze nei cinque continenti. Per due legislature è stato anche parlamentare europeo. Presso Garzanti ha pubblicato Le avventure della differenza (1980, 1988), La società trasparente (1989, 2000), La fine della modernità (1985, 1991), Filosofia al presente (1990), Credere di credere (1996, 1999), Dialogo con Nietzsche...

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