L' infinito in fondo al cuore

Guitton ha accompagnato gran parte della mia adolescenza grazie alla sua eleganza, profondità, cultura, spiritualità ed altro ancora.La fede è legata anche all’intelligenza, il linguaggio deve variare, la volontà e la coscienza di un animo retto che è opposto a quello sagace e contorto, a quello affettato e puntiglioso, a quello astuto e falso, però col difetto dell’intransigenza. La venerazione degli antichi, in particolare dei greci. L’amore per i principi, che sono più comprensivi, anche dei casi particolari. L’abissale problema del male, insolubile. Di fronte all’agonia di un bimbo innocente ma appestato, la domanda (La Peste di Camus) del dott. Rieux “se Dio esistesse perché?” cui risponde padre Paneloux “per capire ci vuole la fede”. La preghiera non tanto di richiesta ma contemplativa, di glorificazione. Tutti noi siamo fragili vasi (S.Paolo), deboli, sempre sul punto di cadere. La pietà come rapporto intimo che si intrattiene con l’infinito. La vera carità è la carità della verità. Il bello come anticamera del bene e del vero. Occorre lasciare da parte le questioni insolubili e considerare solo i problemi umani che arrivano dal cuore. Il presente perpetuo spinoziano, istante che si prolunga senza fine, dove c’è un presente, un passato, un futuro, una concatenazione di eventi. Basta capire che Dio dice “Io sono colui che sono”. Teihard de Chardin, Althusser nei presagi del XXI secolo. Bergson “quando si approfondisce l’infero si trova il superno”; Leibniz “le cose inferiori si ritrovano nelle superiori in maniera più nobile”. Pascal e la sua scommessa.La libertà consiste non nello scegliere, ma nell’obbedire a una necessità. L’A. “Credo che effettivamente le generazioni che verranno, nel XXI sec. stiano per entrare in periodi di eccezionali sofferenze (..) sono anche persuaso che quella futura sarà una guerra totale, che coinvolgerà l’intera specie umana (..) la pace è solo una interruzione della guerra, la pace è interdizione della violenza per qualche anno”