Inês de Portugal

Non sono propriamente una fan delle storie d'amore tragiche, eppure quella di Dom Pedro, erede al trono portoghese, e della bella galiziana Dona Inês de Castro mi affascinò dalla prima volta che la ascoltai, durante una lezione di letteratura portoghese. Pedro e Inês conquistano un posto d'onore nella folta galleria di amanti sfortunati consegnati all'eterna memoria storica e letteraria, sono due figure leggendarie della cultura portoghese, protagoniste di innumerevoli opere, tanto da ispirare perfino l'immenso Camões. Qui João Aguiar, però, compie un passo in più nella caratterizzazione del personaggio di Inês e nell'affidare il racconto a diverse voci che viaggiano su due distinti piani temporali. Da un lato il presente in cui Pedro, pazzo di dolore per la perdita di Inês, sembra quasi una figura spettrale e allucinata, in cerca di vendetta contro chi gli ha portato via colei che illuminava la sua vita. Suo padre, il re Afonso IV, preoccupato dall'influenza di Inês e dalle mire dei suoi fratelli sul trono portoghese, ne ha infatti decretato la morte, cieco alle lacrime di lei, sordo alle sue preghiere, fedele solo alla ragion di Stato. Dall'altro lato il passato, i ricordi di Pedro, i primi sguardi scambiati con Inês quando lei era solo la dama di compagnia di sua moglie Costanza, i loro incontri segreti, la certezza di vivere l'uno per l'altra. Nelle parole di Aguiar Inês acquisisce concretezza, dato che non ne viene sottolineata soltanto la bellezza, ma anche quell'inconfessato desiderio di poter essere un giorno regina e che la consegnerà, di fatto, alla morte. Vendetta e passione, morte e amore, tutto si mescola alla perfezione in questo libro che ho letto tutto d'un fiato! Grazie a Tuga edizioni per avercelo portato!