Le impure

Dopo “Diurno imperfetto”, romanzo dello stesso autore che ho apprezzato e amato, e “Illustri vampiri”, Matteo Bertone ritorna sulle scene con un nuovo romanzo: “Le impure”. Un romanzo che parla di “masche”, di streghe. Ma prima di tutto un romanzo che parla di donne. Una storia di scoperta della propria, vera, identità. Delle radici che hanno inevitabilmente plasmato ciò che la protagonista è diventata, e in grado di definire ciò che ancora diventerà. Caterina, Margherita, Elettra: questa è la storia di tre donne, dove a muoversi sullo scenario è solo una, la più giovane. Grazie ad una telefonata e al misterioso Libro del Comando, Elettra ripercorre le tracce della sua infanzia, aggiungendo tasselli al puzzle della sua esistenza, e al contempo svelando particolari sulle altre due donne, la mamma e la nonna. L’ambientazione è ben costruita, e i dettagli descritti catapultano il lettore nei boschi del biellese dove, magari nascosto dietro un albero, può sbirciare gli eventi che si susseguono. Un romanzo coinvolgente, la cui storia si dipana con un ritmo incalzante. Un romanzo scorrevole, in cui però ogni parola è necessaria, per suscitare emozioni e riflessioni. Bravo Matteo!

Matteo Bertone mi stupisce sempre con i suoi libri, questa volta lo ha fatto con “Le Impure” Un libro che definirei horror/gotico. Ambientato ai giorni nostri tra la città di Torino e i boschi delle Alpi Biellesi Parliamo di Caterina, Margherita ed Elettra, rispettivamente nonna, madre e figlia. Tre donne all’apparenza molto diverse, ma dopotutto molto simili tra loro. Dopo la morte di nonna Caterina, Elettra farà un viaggio dentro i suoi ricordi, con l’amica Clara, dove affronterà le paure del passato, e dove scoprirà le sue radici. Scoprirà un segreto che accomuna le tre donne, e sarà pronta per vivere una nuova vita. Scrittura pulita, scorrevole mai noiosa. Consiglio caldamente la lettura di questo libro.