Impero. Viaggio nell'Impero di Roma seguendo una moneta

Nel suo precedente libro Una giornata nell’antica Roma, Alberto Angela ci ha condotto alla scoperta della vita quotidiana nell’Urbe in epoca traiana. Si trattava di un’intera giornata, un martedì del 115 d.C, a spasso per le vie di Roma, per conoscere le abitudini dei suoi cittadini e dei suoi schiavi, le loro tradizioni, ma anche l’architettura, gli oggetti d’uso comune e i modi di passare il tempo. Oggi torniamo a respirare le magiche atmosfere di Roma, ma lo facciamo spingendoci agli estremi confini dell’Impero, per scoprire come la città caput mundi abbia saputo trasmettere a paesi tanto diversi e tanto lontani la sua influenza, la sua grande forza centripeta e unificante.
Malgrado siano passati alla storia altri grandi Imperatori, come Augusto, Adriano e Costantino, il momento di massima espansione dell’Impero romano si ebbe sotto l’Imperatore Traiano. Un uomo mite che, senza bagni di sangue, seppe estendere i territori romani fino all’estremo confine a nord dell’Inghilterra, a est fino al Mar Caspio, a sud nella valle del Nilo e ad ovest oltre lo stretto di Gibilterra, unificando tutto il bacino Mediterraneo in un’unica lingua, un corpo di leggi unitario e un unico sistema di gestione della cosa pubblica. Una grande opera di conquista che promana dal centro verso le provincie, atta a inglobare popoli con tradizioni diverse e apparentemente inconciliabili. I cittadini dell’Impero, in assenza dei mezzi di comunicazione di massa, pur essendo parte di un mondo globalizzato in cui si pratica il libero scambio delle merci, apprendono la grandezza dell’imperatore attraverso la rapida diffusione delle monete.
La zecca romana, nominato il nuovo imperatore o dopo una sua importante conquista, conia ogni volta un nuovo sesterzo. Su un lato viene impressa la sua effigie, sull’altro la rappresentazione di un monumento che ha innalzato, di una terra conquistata, di un’opera portata a compimento. Una volta messi sul mercato, i sesterzi divulgano le informazioni e uniformano l’opinione pubblica quasi come gli spot televisivi di oggi. Ed è proprio attraverso il viaggio immaginario di questa moneta che Alberto Angela decide di rappresentarci la varietà e l’unicità di questa straordinaria civiltà del passato.
Da Roma a Londra, da Milano ad Alessandria d'Egitto, dai confini della Germania fino a Leptis Magna, la moneta passerà tra le mani di nobili e schiavi, mercanti e soldati, prostitute e governatori raccontando le loro vite, il loro quotidiano, le loro case, i loro affetti, descrivendo città e monumenti, commerci e lavori, leggi e divertimenti, il modo di muover battaglia o produrre il vino, comunicare e curarsi. La cura dei dettagli nella descrizione di una casa tipica di Londra, o di un mercato di Antiochia rivelano lo studio che sta dietro questo interessantissimo libro, costato tre anni di ricerca e un ampio uso di fonti documentali: ogni personaggio è realmente esistito e ogni frase pronunciata si trova negli annali del tempo.
Un saggio di divulgazione storica e scientifica, quindi, come ci si aspetta dal noto speleologo televisivo, ma anche un testo da assaporare quasi come un romanzo, ricco di suggestioni, notizie, curiosità, aneddoti, capace di esaltare la grandezza dell’Impero, ma anche di rivelarne l’estrema fragilità. Un male che condurrà l’Impero, contro ogni previsione, al declino.