Imperdonabili

Philippe Djian scrive una storia facendo parlare (e sparlare) il protagonista in prima persona. La storia in sé non sembra gran cosa, ma le capacità dello scrittore sono indubbie nel saper descrivere (forse con troppo manierismo) situazioni anche insignificanti e saper riempire qualsiasi spazio nel corso della narrazione. Il ritmo serrato infatti ha un taglio cinematografico, e non a caso è stato tratto anche il film.

Francis, sessantenne scrittore è alle prese con le prime difficoltà di coppia e la gelosia che prova per la seconda moglie , Judith, donna manager energica e affascinante. Nella sua casa rifugio nel sud della Francia, con davanti l’oceano Atlantico e i Pirenei alle spalle, viene raggiunto dal genero Roger e le due nipotine perché sua figlia Alice, giovane e famosa attrice è scomparsa. Nella mente di Francis affiorano spinti da questa nuova tragedia altri dolorosi ricordi, Johanne la sua prima moglie e Olga la sorellina di Alice molti anni prima erano morte in un tragico incidente. Quindi si rimbocca le maniche, non vuole vivere un nuovo dramma, chiede aiuto ad un’amica investigatrice Anne Margherite e al figlio di lei Jèrèmie, visto che la polizia e quel drogato del genero non riescono a tirare fuori un ragno dal buco, ma la verità che verrà fuori finirà per spezzargli il cuore. Best Seller 2009 in Francia Il libro è scritto meravigliosamente, con diversi colpi di scena che tengono viva l'attenzione fino alla fine.