Immigrazione e criminalità in Italia

Una pubblicazione Istat del 1994 aveva osservato "un inserimento progressivo di stranieri nell'area criminale", che in tempi recenti il rapporto spiegava come dovuto "a fattori connessi alle particolari disagiate condizioni economiche... alle situazioni di clandestinità, ai conflitti culturali, all'assenza di legami culturali". Ma gli studiosi sono divisi su questo tema e le conclusioni a cui sono giunti sembrano tendere a posizioni diametralmente opposte. Barbagli affronta l'argomento analizzando il tipo di reati commessi, la criminalità a parità di sesso ed età tra autoctoni e immigrati, la quota di denunce e condanne a stranieri nell'ultimo decennio in Italia, il tipo di atteggiamento della polizia e della magistratura nei confronti degli immigrati (e cioè se esistano discriminazioni nel trattamento) e infine studia il fenomeno anche rispetto ad altre aree geografiche e periodi storici. Scopre così che la relazione fra immigrazione e criminalità varia nello spazio e nel tempo, cioè che vi sono epoche e paesi nei quali gli immigrati rispettano maggiormente le leggi degli autoctoni e altri in cui avviene l'opposto, a prescindere da tutto il resto. Secondo l'autore questa osservazione è fondamentale per la sua analisi del problema.