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Le illusioni del genere umano - Eduard von Hartmann - copertina
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Le illusioni del genere umano
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Le illusioni del genere umano - Eduard von Hartmann - copertina

Descrizione


La Filosofia dell'inconscio di Eduard von Hartmann esce nel 1869, nove anni dopo la morte di Schopenhauer e ottiene subito un successo strepitoso. In essa il giovane filosofo tenta di integrare fra loro il pensiero di Hegel e Schopenhauer, secondo una prospettiva già prefigurata dall'ultimo Schelling. Per Hartmann a fondamento della realtà e del dolore che la pervade c'è un principio irrazionale, secondo quanto insegnato da Schopenhauer, ma tale principio da solo non può bastare: c'è bisogno dell'idea di Hegel per dar ragione degli elementi razionali della realtà. Volontà e idea sono i due elementi costitutivi del nuovo principio metafisico, denominato inconscio, che opera in tutti i fenomeni, compreso l'uomo. La razionalità del mondo assume tuttavia una configurazione sconcertante. La felicità è l'unico fine ragionevole dell'umanità, ma essa è irraggiungibile nel presente. L'umanità si illude che lo potrà essere nel futuro con il progresso. Bisogna allora abbandonare il quietismo di Schopenhauer e impegnarsi nella realizzazione del progresso. Ma se - come Hartmann dà per certo - anche il progresso non produrrà felicità ed anzi si rivelerà come l'ultima illusione, non resterà che riconoscere come unico fine razionale la realizzazione di una condizione di non sofferenza, ovvero l'annichilimento del mondo. Il momento di questa scelta radicale è tuttavia ben lontano nel tempo; per ora è indispensabile operare per il progresso, pur nella mesta convinzione che esso non potrà mutare veramente le condizioni dell'umanità. Di lì a poco la Germania realizzerà la sua unificazione proseguendo il cammino che doveva farne in breve una grande potenza; ma molti - pur apprezzando e ammirando questo progresso, pur contribuendo ad esso con lealtà e impegno - rimarranno intimamente insoddisfatti. Il sistema di Hartmann è forse una metafora della delusione degli anni della Gründezeit?
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Dettagli

2021
11 novembre 2021
Libro universitario
256 p., Brossura
9788865428061

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MAURO PASTORE
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Dato che si tratta di pensiero non del tutto conosciuto e tradotto solo in parte, pubblicato senza interezze, mando questo commento... riparatorio. Notando non aporia ma anacoluto nella affermazione schopenhaueriana della perennità di mondo ed umanità, Von Hartmann ci sostituiva premesse realiste kantiane con storicismo hegeliano e trasformando platonismo in neoplatonismo approdava non a descrizione cosmologica ma a nuova cosmogonia: tesi pessimistiche ed antitesi ottimistiche su esiti naturali le conduceva a sintesi del tutto neutrale, basata su una fisica elementare, energia in costruzioni-distruzioni materiali, non per esse ma parte di esse, risultando ciascun termine cosmico un ordine cosmico interno allo stesso termine cui esso riferito, secondo trasformazioni cicliche non identiche ma uguali di consistenza-inconsistenza, descrivendo il potere del pensiero sul divenire, della vitalità sulla razionalità: morte quale volere la morte anche se non tale ma talaltra, fine quale esito ultimo dello stesso evento; continuità della perenne umanità in personalità diversa, procedere del mondo secondo singolo mutamento da caos ordinato a cosmo non ordinato, compresenti; da qui la insensatezza quale caratteristica del vivere senza scopi ulteriori, da qui necessità etica primaria, da qui la metafisica quale strategia comune del vivere completamente la vita. Questa titanica riflessione restò incompresa quasi ovunque trovando intuizione nelle culture nordiche, non solo teutoniche, e non sterile diffusione in Scandinavia, dove il contenuto filosofico della cosmogonia vonhartmanniana fu ritenuto un segno inequivocabile di necessità ecologiche urgenti ed anche filosoficamente. MAURO PASTORE

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