L'identità europea

Todorov ci porta un'analisi politica molto poetica dei principi che caratterizzano l'Unione Europea, che contrario della Cina, degli Stati Uniti e della Russia si può evolvere senza uniformarsi, mantenere la sua «unità nella diversità» delle culture, una ricchezza più grande delle somiglianze, che ci spinge a migliorarci dopo il confronto con l'altro, abbandonando il passato di conflitti. Ereditiamo dall'antica Roma l'idea della cittadinanza comune, e nonostante il passato colonialista abbiamo inventato gli Stati di diritto e consideriamo essenziali la Giustizia e la Libertà delle persone, e questa è la nostra cultura comune, realizzata in modo diverso in ogni paese europeo, che per Todorov può essere di ispirazione per una collaborazione internazionale e una politica unificata in materia di società, energia, ambiente, contrasto alla criminalità, etc, che sia sempre aperta alle e rispettosa delle diversità interne

Libro decisamente valido , che sicuramente fornisce al lettore elementi nuovi per capire l'Unione Europea e le difficoltà e la complessità che la contraddistinguono. In particolare sono rimasta molto soddisfatta delle motivazioni fornite in merito al perchè non si possono usare le fantomatiche radici cristiane per creare un collante contemporaneo fra popoli.

Un libro molto bello, veramente sottile, raffinato. Si chiacchiera spesso di Europa, se ne parla e si straparla, ma il più delle volte il discorso sfocia in considerazioni superficiali, di una banalità senza confini. Qui invece Todorov riflette e porta a compimento un ragionamento estremamente accurato, per nulla immediato ed eppure perfettamente "funzionante", come del resto è solito fare. Parte, all'inizio, scorporando l'Europa dalla sua "bellissima narrazione", e delinea queste due realtà storiche distinte, che fanno capo alla stessa idea pur avendo avuto nel tempo risvolti completamente diversi. Poi, terminato il processo di separazione tra questi due piani contrapposti, Todorov prova a trovare i punti che di fatto sono condivisi da ambedue le realtà: e così ricompone un nuovo disegno, tentando di far combaciare le gli aspetti sovrapponibili delle due descrizioni ed evidenziando invece quelle inconciliabili, facendo però notare che, basta volerlo, e l'Europa potrebbe veramente trasformarsi in qualcosa di simile alla sua "bellissima narrazione"