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Un’eccletica varietà di stile, di ritmi e d’espressioni esalta ad amussim “Hydra”, sesta fatica degli Olandesi Within Temptation, tra i più brillanti interpreti del sempre affascinante filone symphonic metal. Studio album molto genre oriented, infatti, quest’opera impattante e innovativa, per la sua straordinaria tendenza a mutare e a diversificare ad ovo usque ad mala, rammenta ab incunnabulis ad obitum l’enorme serpente mitologico dalle molteplici teste ucciso da Ercole in una delle sue 12 fatiche, poiché, proprio come la mostruosa creatura figlia di Echidna e Tifone era solita voltare il capo in più direzioni, anche “Hydra”, tra mirabili ospitate e duetti inusuali con una Den Adel che, una volta di più, si dimostra ai massimi livelli e al vertice d’ogni categoria canora, sfoggia, abiti eleganti, raffinati, potenti, avvolgenti e resi strabilianti da un sound collaudato e dirompente, song incisivi e creativi che attraversano ad litteram territori ben lontani tra loro, spaziando, agili come aironi e solidi come Excalibur prima d’esser sollevata da Re Artù, dal gothic/death duro e puro al metalcore più tagliente e muscolare, con frizzanti e possenti passaggi celtici, spruzzate rap inusuali e inconsuete, granitici riff hard rock reiterati e convincenti e delicate ballad struggenti ed emozionanti a completare ad nutum un mosaico sempre efficace e piacevole. CD carico di pathos, d’immaginazione e d’atmosfera, “Hydra” è un album completo, minuzioso e maturo che regala ai fan track come Let Us Burn, Silver Moonlight, Edge Of The World, Tell Me Why e, tra le collaborazioni e gli incontri a due voci, Paradise (What About Us?), resa unica dal magnifico abbraccio musicale tra la superlativa Den Adel e la bravissima Tarja Turunen, che trasformano de iure, con i loro vocalizzi impareggiabili e maestosi una canzone di sicura immediatezza in una hit dai tratti magici, epici e cinematografici che ingemma de plano e ex tunc un disco ex omnium sententia da magno cum lauda.
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