Humanitas mundi. Scritti su Karl Jaspers

Interessante per l’Arendt la concezione di immaginazione, di esempio, tra modelli e schemi dove alla fine conta il concreto e l’individuale. Tanti temi: la storia vive di interruzioni (catastrofe) e fa il progresso; lo spazio e il rischio di esporsi al pubblico; la teoria dell’ingranaggio della burocrazia che porta alla spersonalizzazione/deresponsabilizzazione degli individui; il concetto di colpa nelle sue distinzioni (filosofia ancillare è pratica se si mette al servizio della vita); il significato di pensare (Heiddeger) o giudicare ove filosofia e storia si intrecciano in maniera singolare.Serve l’esperienza della pluralità, di un accordo intersoggettivo.L’arte e la politica sono imparentate avendo a che fare col mondo. Non quindi stare silenti sulla storia e responsabilità degli uomini: è tempo di grandi giudizi. Ma attenzione: dove tutti sono colpevoli nessuno può essere giudicato colpevole:la colpa è individuale, ma coinvolge tutti nella responsabilità politica/collettiva ove il rischio è che “non resta più nessuno da chiamare per nome”. La ragion di Stato diventa una autodifesa per l’individuo, ecco che il totalitarismo legalizza il male. Ma la storia è un compito è ciò che gli uomini fanno, siamo responsabili degli atti iniziali e possiamo creare il nuovo con le azioni, nella Vita che agisce, coi correttivi del perdono e della promessa. La fedeltà si rivolge alle azioni che creiamo, la gratitudine si rivolge a quanto abbiamo ricevuto in dono. Il senso di estraneità al mondo è la condizione ideale per poter prendere la giusta posizione. L’amicizia è una pratica di umanità esemplare, suggello di humanitas mundi Il legame tra uomini è soggettivamente il desiderio di comunicazione illimitata e ogggettivamente il fatto della comprensibilità universale.