Ho ucciso Bambi

Il libro comincia dal finale e cioè dalla strage realizzata in un liceo di Roma da parte di due studentesse, Silvia e Debora; la trama viene sviluppata per la maggior parte tramite i pensieri di Silvia che ripercorre le varie tappe della storia, ma soprattutto i pensieri, le emozioni e gli stati d'animo che l'hanno attraversata. Le protagoniste sono decisamente due pazze, ma non sono le sole colpevoli, perché parte della colpa deve essere attribuita anche ai compagni e ai genitori; infatti con il tempo e con amplificatori come l'alcool e la droga le ragazze hanno superato la soglia di normalità e sono diventate capaci di uccidere. Credo che appunto l'autrice abbia voluto marcare l'indifferenza che caratterizza la società moderna dove ognuno pensa solo a sé stesso; verso la fine del libro si capisce quanto avrebbe influito positivamente su Silvia la presenza e l'educazione dei genitori che probabilmente avrebbero evitato la morte di altre persone. Il libro è verosimile e ben scritto; oltre alla trama ben studiata secondo me il punto di forza è l'analisi dettagliata di quello che passa per la testa delle ragazze quindicenni e la corretta introspezione relativa. Lo stile è semplice e adeguato al contesto. Non ho trovato errori o refusi.