Hitler. Un bilancio

Era un grande oratore e questo suo unico talento basto' perche' la popolazione tedesca si innamorasse di lui e lo segui' fino alla distruzione della loro patria con le conseguenze inevitabili di catastrofi umanitarie ed economiche. Un pittore fallito studente svogliato e poco colto, uomo solitario che costitui' un partito di assoluta intolleranza, predicava le suo oratorie nelle birrerie comizi dove adduceva che il popolo era come la donna:" La donna non ha cervello deve essere solo servile all'uomo perche' solo lui e' in grado di rispondere ai suoi bisogni" e le folle lo applaudivano. Trovo' terreno fertile per accaparrarsi i voti del suo popolo predicando la superiorita' della razza nordica, concetto tra l'altro gia' radicato nella maggior parte della popolazione, si invento' il nemico pubblico numero una "l'ebreo" il responsabile della miseria della Germania la cancrena da estirpare. Le folle lo osannavano senza aver mai letto il suo "Mein Kampf" dove eprimeva chiaramente i suoi progetti di distruzione di popoli, gli ubbidirono ciecamente approvarono il massacro di milioni di persone e l'invasione nonche' devastazione delle regioni d'Europa per creare lo spazio vitale all'eletto popolo tedesco, il popolo eletto da Dio. Pochi si opposero alle sue allucinanti follie, e la Germania ancora ad oggi dve fare i conti con un passato che il mondo intero non dimentichera' mai. Un sempre ottimo saggio di Knopp sul pofilo di questo individuo che aveva paradossalmente un lato umano il che lo rende ancora piu' diabolico.