Drei Stücke, Elegie, 8.VI.1810 . zum Geburtstag R.A.Schumann, Augenblicke der Stille und Traurigkeit, Abendserenade, Augenblicke einer Serenade, 25.X.1893 . zum Andenken an P.I
In occasione dell’80° compleanno di Valentin Silvestrov, l’uscita di “Hieroglyphs of the Night” esemplifica la musica del compositore ucraino nei suoi aspetti più segreti e misteriosi. Silvestrov ha parlato di "silenzio messo in musica", dove questo mondo silenzioso delle composizioni esige una particolare cura dagli interpreti – uno o due violoncellisti – assumendo la forma di conversazioni metaforiche con compositori del passato e del presente o recando in partitura istruzioni dettagliate in modo poetico, come “con esaltata irrilevanza" o "come il battito d’ali delle libellule". "La mia musica è una risposta e un'eco di ciò che già esiste", dice Silvestrov, vedendo la sua opera come una serie di "code" alla storia della musica. Tchaikovsky, Schumann e Mansurian sono tra i compositori più richiamati. Anja Lechner è interprete della musica di Silvestrov da oltre vent’anni; nel 2003 Silvestrov scrisse “Augenblicke der Stille und Traurigkeit” per lei, un brano nel quale il solista è invitato a suonare contemporaneamente violoncello e gong. "Soprattutto nelle opere per strumento solo, Silvestrov gioca spesso con l'idea di due voci o personaggi o concetti - ombra e luce, o passato e presente, presente e futuro. In ‘Elegie’ il tam-tam è ovviamente l'ombra . “, spiega Anja Lechner. La stessa interprete viene affiancata da Agnès Vesterman per eseguire “Drei Stücke” (dedicato a entrambi i musicisti), “8.VI. 1810 . zum Geburtstag R.A. Schumann”, “Serenaden e 25.X.1893 . zum Andenken an P.I. Tschaikowskij”: il compositore sottolinea come questi brani si debbano suonare come un singolo violoncello con possibilità espanse, o un “violoncello a quattro mani”, dove la scrittura alterna i ruoli dei due solisti in termini contrastanti, una parte principale e un accompagnamento di "arpeggiati orfici in pizzicato".
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