Gun Frontier. Vol. 2

Due premesse necessarie: 1) non sono un esperto di manga e cerco di attuare un'attenta selezione perché, accanto ai capolavori di questo genere, sono purtroppo presenti opere che non meritano il mio tempo. Inoltre, non essendo più giovanissimo, non riesco più a leggere alcune categorie di manga troppo infantili; 2) sono molto grato a Leiji Matsumoto per aver regalato alla mia generazione un capolavoro manga (e anime) come la saga di "Capitan Harlock". Sono sempre stato attratto dall'universo matsumotiano e ho letto questo manga spinto proprio dalla curiosità di conoscere il "retroterra" narrativo del "pirata dello spazio" che tanto ho amato da fanciullo. Detto ciò, devo purtroppo ammettere che questo manga mi è parso davvero carente dal punto di vista della trama. L'impressione che ho avuto è quella di un'opera inutilmente "sessocentrica" e a tratti molto superficiale. Una storia molto debole e troppo inverosimile, in cui appare quasi ossessivo il riferimento al sesso e ad un certo "complesso di inferiorità" fisico ed etnico da parte del protagonista Tochiro, mi chiedo: l'autore si identificava con questo personaggio? o, forse, Tochiro rappresenta tutta la stirpe nipponica post-bellica, umiliata e ferita dalla recente sconfitta durante il Secondo Conflitto Mondiale e quindi desiderosa di difendere il proprio onore dinnanzi all'ipocrisia e falsità del mondo Occidentale? Come fa osservare il curatore del libretto (booklet) del cofanetto dell'anime del regista Soichiro Zen (4 DVD Yamato Video/Koch Media), la legalità del mondo western di questo manga è una falsa legalità "in nome della quale tutto può essere sacrificato", in cui "il Diritto non garantisce più la Giustizia, ma si è fatto strumento di oppressione, prevaricando l'individuo per creare una società di automi, tutti rispettosi delle leggi". I temi affrontati sono tutti interessantissimi (legalismo, razzismo, monopolio dell'informazione, ecc.), ed è un vero peccato che il risultato sia questo.