Gulag e altri inferni

Avrei voluto tanto assegnare la mia massima valutazione per questa lettura. Purtroppo, dopo aver completato il primo capitolo dedicato effettivamente ad un'interessantissima descrizione dei luoghi in cui si sono consumate le tragedie dei GULAG sovietici, avendo l'autore percorso quelle zone, riassumendo fatti ed aventi con personaggi che li hanno vissuti, ai capitoli seguenti, non si capisce più niente: la coerenza cade veramente in un profondo abisso. Un'incomprensibile esaltazione delle FARC, il cosiddetto esercito rivoluzionario colombiano che sequestrava, uccideva ricattava, oltre a sfruttare i produttori di droga, riservando critiche del tutto ingiustificate ai governi che tentano, salvare il Paese dal terrorismo e dal collettivismo. Il libro continua saltando da un Paese e Continente all'altro, terminando la lettura in capitoli che si possono solo definire con un'unica espressione: banalità. Persino la parità fra la Peseta spagnola e la Lira italiana è assurdamente esagerata... Ragione per cui, la mia valutazione conclusiva è minima...