Le guerre daciche

Questo stringato volume ripercorre le vicende delle due guerre combattute da #Traiano contro i Daci, con una piccola premessa in cui si parla di questo misconosciuto popolo transdanubiano con una carrellata di fonti letterarie. Cesare aveva in progetto di combattere i #Daci, come peraltro i Parti, ma muore prima di poter portare a termine le sue ambizioni. Scomparirà dalla scena, per uno strano caso del destino, anche il re #Burebista, cosa che fa piombare nel caos il regno dacico, prima di riemergere potente e unito all'epoca di Domiziano. #Decebalo è un re astuto e orgoglioso, consapevole delle manchevolezze in ambito militare e tecnologico del suo popolo, che però affronta senza remore il potente nemico romano, affidandosi anche alla diplomazia e cercando di attrarre alla sua causa altre popolazioni, con risultati alterni. Questo saggio ha il difetto di tutti i libri del #Mulino: la sua stringatezza: mi sarei aspettato un corredo di immagini più ampio, vista l'importanza come fonte iconografica, della Colonna Traiana. Avrei visto positivamente anche la riproduzione di alcune iscrizioni caratteristiche e da cultore di storia militare avrei voluto vedere qualche riproduzione di armature e elmi romani, rinforzati per poter affrontare le pericolose falci daciche. I Romani, in passato, avevano peraltro già affrontato i pericolosi Celtiberi, armati parimenti di falci. In cosa differivano le armi offensive dei due popoli? Le guerre daciche sono estremamente importanti: il bottino che i Romani ricavarono e il successivo sfruttamento delle miniere d'oro, d'argento e di sale permisero non solo di normalizzare il bilancio imperiale, ma resero possibili anche numerose opere pubbliche. La colonizzazione dei Romani portò, poi, alla nascita dell'odierna Romania, che sopravvisse come enclave alla marea barbarica dopo l'abbandono dei territori transdanubiani da parte di Aureliano.

Questo breve ma estremamente esaustivo studio abbraccia l’intero contesto delle relazioni tra Roma e la Dacia. Dai tempi di Giulio Cesare, attraverso i governi dei primi imperatori, fino alle decisive compagne di Traiano, l’occupazione e il ritiro definitivo delle legioni. In tutto questo lasso di tempo l’autore ci espone l’antagonismo e i piccoli e grandi conflitti tra le due realtà, la strategia politica estera romana, il delicato equilibrio del limes del Danubio, le caratteristiche e la storia del regno dei daci, le influenze della breve ma intensa dominazione capitolina... insomma tutti quegli elementi da cui deriva la grande importanza strategico-militare e ideologica dell’ultima duratura conquista romana. Per quanto, sebbene l’importanza della conquista della Dacia sia indubbia, magari l’autore l’ha presentata in toni un pochino troppo... “trionfalistici”. Il linguaggio è abbastanza tecnico ma nulla di troppo complicato. L’unica vera difficoltà sta nell’utilizzo di certi termini non spiegati e in alcune citazioni in latino non tradotte, fortunatamente rare. Nonostante ami molto la storia militare devo dire di aver trovato pesante solamente il capitolo sull’armamento dell’esercito di Traiano, altrimenti in generale è molto scorrevole e appassionante.