La guerra di Stalin contro gli ebrei

Durante la guerra moltissimi furono i partigiani ebrei antinazisti che vennero fucilati per ordine di Stalin e l'Ebraismo dell'Est subì vessazioni di ogni sorta dopo la fine della guerra.

Una vera , credibile, radicale cultura antinazista ed antifascista non può non essere ugualmente e fermamente antistalinista. E' un'equazione elementare, alla portata anche degli "intellettuali", eppure ancora ardua e rischiosa. Difficile , per esempio, spiegare la diversa e opposta reazione della stessa comunità ebraica internazionale , giustamente tesa a ravvivare il continuo ricordo della Shoah , della criminalità nazifascista e, di contro, quasi imbarazzata o dimentica dopo i pogrom zaristi anche dei gulag, degli olocausti e delle purghe staliniste, finanche delle persecuzioni successive alla seconda guerra mondiale. Nel dicembre del 1948 l'arresto in massa dei membri del Comitato ebraico antifascista , tutti fucilati nel luglio del 1952; l'assassinio legale di Rudolf Slánský , "reo di sionismo" ; la scoperta nel gennaio del 1953 del presunto "complotto di camici bianchi", i medici ebrei accusati di voler assassinare tutto il gruppo dirigente politico e militare dell' Urss; le repressioni antisemite del periodo brezneviano. Louis Rapoport è stato un giornalista eccezionale per 'The Jerusalem Post' che ha avuto il coraggio di raccontare una verità scomoda e molto spesso occultata o messa in secondo piano.