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Una guerra a parte. I militari italiani nei Balcani 1940-1945 - Elena Aga-Rossi,Maria Teresa Giusti - copertina
Una guerra a parte. I militari italiani nei Balcani 1940-1945 - Elena Aga-Rossi,Maria Teresa Giusti - 2
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Una guerra a parte. I militari italiani nei Balcani 1940-1945
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Descrizione


«Una ricerca mirabile, fredda e precisa nei suoi referti fattuali, ma da cui traluce a ogni pagina un’emozione e una commozione a stento tenute a freno» - Ernesto Galli della Loggia

«Si sono dovuti aspettare quasi settant’anni per arrivare a un libro come questo, che ricostruisce finalmente in dettaglio quella vicenda fin nei particolari più allucinanti» - Il foglio

Nel 1939 l'Italia fascista invadeva l'Albania e di lì, nel 1940, tentava la conquista della Grecia, portata a termine con il soccorso decisivo della Germania. Poi fu la volta della Jugoslavia. Fra 1940 e 1943, l'Italia aveva occupato in tutto o in parte Slovenia, Croazia, Dalmazia, Erzegovina, Montenegro, le isole Ionie, la Grecia. Quando sopravvenne l'armistizio dell'8 settembre 1943, circa il 40 per cento dell'esercito italiano, quasi mezzo milione di uomini, era nei Balcani. Basato su una approfondita ricerca originale, questo volume racconta per la prima volta nel dettaglio, regione per regione, l'intera parabola degli italiani nei Balcani: l'occupazione, la lotta ai partigiani, la crisi dell'otto settembre fra rimpatri caotici, cattura da parte dei tedeschi, collaborazionismo o resistenza (come nel caso di Cefalonia), adesione alla lotta partigiana jugoslava, come fece la divisione Garibaldi, per terminare con le complesse questioni del rientro dei prigionieri in mano jugoslava e della rimozione dei crimini di guerra italiani.
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Dettagli

2017
Tascabile
4 maggio 2017
676 p., ill. , Brossura
9788815271594
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Indice

Introduzione
PARTE PRIMA: I BALCANI DALL'OCCUPAZIONE ALL'8 SETTEMBRE
I. L'occupazione italiana dei Balcani, 1940-1943
1. La politica espansionistica del fascismo
2. L'annessione dell'Albania
3. La guerra alla Grecia
4. La spartizione della Jugoslavia e la prima fase dell'occupazione
II. Resistenza e repressione
1. L'inizio della resistenza
2. La resistenza in Jugoslavia e i suoi rapporti con gli Alleati occidentali e l'Urss
3. La repressione in Jugoslavia
4. Resistenza e repressione in Albania
5. Resistenza e repressione in Grecia
III. L'8 settembre
1. L'evoluzione dei rapporti di forza
2. Le trattative per l'armistizio e le direttive dei comandi italiani
3. L'armistizio dell'8 settembre e la corsa ai porti
4. La reazione tedesca
5. La scelta
6. L'illusione del rimpatrio e l'incerta strada verso la prigionia
7. Il collaborazionismo
PARTE SECONDA: DALL'ARMISTIZIO ALLA FINE DELLA GUERRA
IV. Slovenia, Croazia e Dalmazia
1. I comandi di fronte all'armistizio
2. La resa della divisione Zara
3. La dissoluzione della divisione Bergamo e l'occupazione tedesca di Spalato
4. Il rifiuto della resa e la scelta di unirsi ai partigiani
V. Erzegovina, Dalmazia meridionale e Montenegro
1. Le trattative con i tedeschi
2. La vana resistenza della divisione Emilia
3. Lo stillicidio della Taurinense
4. La ricerca di un'alleanza: la divisione Venezia
5. La divisione italiana partigiana Garibaldi
VI. La Grecia continentale
1. La resa dell'11a armata
2. La divisione Pinerolo e la parabola della collaborazione con i partigiani greci
VII. Gli avvenimenti nelle isole greche
1. Le direttive per l'Egeo
2. La resa di Creta
3. La caduta di Rodi
4. La resa di Scarpanto e di Sira
5. Gli ultimi capisaldi: Coo, Lero e Samo
6. La caduta di Lero
7. Samo
8. La resistenza della Acqui: Cefalonia e Corfù
VIII. L'Albania
1. La dissoluzione della 9a armata
2. La tragedia della divisione Perugia
3. L'illusione del ritorno a casa: la Brennero
4. La sorte delle altre divisioni
5. «Merce da barattare per ultima»: i militari bloccati in Albania
6. La missione di Mario Palermo e gli accordi con Enver Hoxha
PARTE TERZA: DALLA PRIGIONIA AL LUNGO DOPOGUERRA
IX. L'odissea dei prigionieri
1. In Jugoslavia
2. I prigionieri italiani in mano greca
3. Gli italiani trattenuti in Albania
4. I prigionieri italiani in mano tedesca
5. La finta liberazione
X. L'eredità della guerra
1. La Jugoslavia e il problema dei criminali di guerra italiani
2. La reazione italiana alle richieste jugoslave
3. La Grecia e la questione dei criminali italiani
4. La tortuosa strada verso la distensione tra Roma e Tirana
Lo schieramento italiano nei Balcani
Sigle e abbreviazioni
Nota bibliografica
Note
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arlarabides
Recensioni: 5/5

ottimo libro, narra in maniera esaustiva e dettagliata gli avvenimenti dei militari italiani dall'occupazione della jugoslavia fino al rientro dalla prigionia.

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Luciano Tripepi
Recensioni: 3/5

Il volume di Elena Aga-rossi e Maria Teresa Giusti traccia, forse per la prima volta, il quadro complessivo della presenza militare italiana nei balcani durante la seconda guerra mondiale. Tale caratteristica, insieme all'utilizzo sistematico delle fonti storiche primarie e secondarie,militari e civili, è un indubbio pregio del volume. Ciò che desta perplessità è la chiave interpretativa generale dello studio, nel corso del quale la storia militare delle divisioni coinvolte nella guerra voluta dal fascismo viene di fatto contrapposta, in positivo,al contesto storico dell'occupazione nazifascista dei Balcani in cui matura una durissima guerra partigiana. Per cui, se vengono sottolineate in modo preciso le responsabilità e i crimini commessi anche da reparti italiani, soprattutto durante i primi anni del conflitto,estremamente contraddittorio e/o accondiscendente è l'atteggiamento nei confronti degli alti ufficiali italiani posti di fronte al dilemma se resistere o pensare soltanto alla salvezza dei propri uomini dopo il tragico 8 settembre 1943.Sembra solo occasionale, al di là della polemica contro il governo centrale e lo stato maggiore, sia la scelta di resistere subito che la tattica dilatoria. Nel caso della divisione Acqui, infine, il volume aggiunge un ulteriore tessera in una polemica infinita e mostra i suoi limiti interpretativi: accanto ad un'eccessiva fiducia nelle fonti e nelle ricostruzioni ufficiali, il comportamento di coloro che scelsero e accettarono il legame con la resistenza viene connotato come "ideologico", laddove è evidente che le ambiguità estreme, molto documentate,vennero generate dal comando.

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Elena Aga Rossi

1940, Cortina d'Ampezzo

Laureata in Lettere e Filosofia, Elena Aga-Rossi ha insegnato in diverse università, nonché alla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione. Con il Mulino ha pubblicato numerosi volumi tra cui: L'Italia fra le grandi potenze. Dalla seconda guerra mondiale alla guerra fredda (2019), l’antologia Gli Stati Uniti e le origini della guerra fredda (1984), Una nazione allo sbando (1993, III ed. 2006), Togliatti e Stalin (con Victor Zaslavsky, 1997, II ed. 2007), Una guerra a parte. I militari italiani nei Balcani 1940-1945 (con Maria Teresa Giusti, 2011), Cefalonia. La resistenza, l’eccidio, il mito (2017).

Maria Teresa Giusti ha insegnato Storia sociale e Storia contemporanea nell’Università "Gabriele d’Annunzio" di Chieti-Pescara. Con il Mulino pubblica nel 2019 I prigionieri italiani in Russia (2019) che oltre a essere tradotto in russo e in inglese, ottiene il Premio Cherasco-Storia. Si ricordano inoltre: Una guerra a parte. I militari italiani nei Balcani, 1940-1945 (con E. Aga Rossi, nuova ed. 2017) e La campagna di Russia (2016; premio Friuli Storia).

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