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Anno edizione: 2022
Anno edizione: 2023
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Una dimora storica, tre amici di lunga data, un legame mai dimenticato. La splendida villa liberty, nel suo odierno aspetto trascurato e decadente, è il luogo che conserva la magia del passato e delle vicissitudini che hanno legato i personaggi principali e gli altri, minori ma non meno importanti, che gravitano attorno alla trama principale, trasportando il lettore in atmosfere così vivide da sembrare reali. Il grande fascino di questo libro sta nell’ intreccio di una trama avvincente con la capacità descrittiva dei luoghi, illustrati con la maestria di un pittore che li conosce alla perfezione e ne sa trasmettere la malia, ma non da meno sono le caratterizzazioni dei personaggi, la cui analisi introspettiva permette al lettore di identificarsi con loro e viverne le emozioni come proprie. Un romanzo consigliatissimo, sia per chi cerca una storia di unioni profonde, di amicizia, amore e nostalgici richiami alla gioventù, sia per chi ama le storie contraddistinte da un alone di mistero che sa renderle indimenticabili.
Quante sensazioni! Prima tra tutte quella dei colori e dei profumi: un paesaggio rigoglioso, luci e di ombre, balze sul mare, come solo il litorale ligure sa offrire. Poi la casa o villa a seconda dello stato d'animo di chi la ricorda, che è la protagonista del racconto, Scolpita da chiari scuri, superfici e profondità, segreti e rivelazioni. Immersa in un'atmosfera vulnerabile e irresistibile, la dimora da e toglie, concede e pretende, in equilibrio con le vicende dei suoi abitanti, che siano occasionali o stanziali. Poi i personaggi. Bianca e Davide Fiorentino, due fratelli adolescenti separati da pochi anni di differenza ma uniti in un affetto mai esibito se non nelle intenzioni. Cristiano, ragazzo di citta che inciampa nella vita degli altri due e in quella della loro famiglia dimenticando la propria. Così, l' l'amicizia di un'estate, si trasforma in molto più di questo. Il racconto passa da un'età giovane che vedrà spezzata la propria spensieratezza e un ritorno che ha il sapore di una seconda possibilità. Non dirò altro su questa storia ma dirò che ho fatto mie tutte le gioie e i dolori, la fatica e la soddisfazione, la determinazione e la debolezza. Tra tutti, Lia, la madre dei ragazzi, meriterebbe tutto un racconto, come anche lo zio Jacob o la governante dei Fiorentino, Ernestina, hanno una dignità da protagonisti essendo così ben definiti in questo romanzo dove ogni parola ha' l'eleganza della competenza e della semplicità. L'autore dimostri senza alcuna piaggeria lo spessore di una cultura multidisciplinare, passando dalla botanica alla storia, dalla filosofia alla musica con la stessa levità di chi sembra raccontare soltanto della propria esperienza. Vorrei concludere invitando alla lettura de "I guardiani della casa dell'elicriso" essendo certo del riscontro che troveranno tutti quelli che, come me, affronteranno questo viaggio nei cunicoli dell'anima... Un labirinto dal quale personalmente sono uscito con un sorriso e con una lacrima Mostra meno
È un romanzo sulla memoria, sulle diverse vite che viviamo, ed è a una di queste, quand'era giovane, una vita durata appena un'estate ma intensa, che Cristiano ritorna, andando a bussare al portone della casa dell'amata Bianca Fiorentino e del fratello Daniele, ebrei, la casa dell'elicriso (il fiore immortale, che simboleggia l'amore eterno); è il passato che non passa, che induce Cristiano (che racconta la storia ambientata in Liguria) a pensare davanti a Bianca: "Siamo adolescenti troppo cresciuti che si studiano per riplasmare le sensazioni di allora". E si studiano questi "adolescenti troppo cresciuti", come fanno gli schermidori, i giocatori di una partita: "Chi avesse detto la prima frase avrebbe mosso la partita e deciso il suo esito". Cristiano, scopre che non solo l'abitazione (forse la vera protagonista dell'opera) è cambiata, ma tanto altro: non c'è più Lia né Ariel, il cane di Cristiano che persosi era stato ritrovato proprio lì, quando per la prima volta aveva visto la casa diventando poi uno dei custodi dei ricordi legati a essa e di inconfessabili verità. I personaggi, tra cui la colf Ernestina e lo zio Jacob (il gaudente zio Jacob), conquistano il lettore, ne irretiscono l'attenzione, lo convincono a non dimenticarsi di loro, perché questo fanno i buoni personaggi; una nota di merito per Lia, donna eccentrica segnata dalle persecuzioni razziali, di cui, a proposito delle sue stranezze, Bianca dice a Cristiano: "Noi ci eravamo abituati. Per noi erano come esorcismi di un'artista in cerca d'ispirazione. Avrebbe voluto che anche le piante potessero essere libere di andarsene, di strappare le radici per metterle là dove sarebbe piaciuto loro andare."; lo stesso lettore, ne sono sicuro, facilmente sarà conquistato da questi personaggi e dalla prosa con cui lo scrittore li fa vivere, cristallina e seducente, impreziosita da alcune parole poco frequentate, che sono un po' le gemme di questo gioiello.
Recensioni
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