Il grido silenzioso

Kenzaburo Oe è uno scrittore straordinariamente importante nella letteratura giapponese contemporanea. Senza di lui, non ci sarebbero Banana Yoshimoto, Murakami Haruki, kazuo Ishiguro e tutti gli scrittori più giovani di Oe che probabilmente godono di maggiore notorietà. Premio Nobel nel 1994, una delle caratteristiche della produzione di Kenzaburo Oe è la sua partecipazione nelle narrative con elementi autobiografici molto precisi e coraggiosi. Quindi, non si può recensire o parlare di Grido Silenzioso senza considerare che è stato scritto nel 1967, quattro anni dopo la nascita del figlio autistico; il romanzo è cupo, oscuro, trasuda depressione e psicoanalisi da ogni pagina. E' francamente pesante. Detto questo, chiunque abbia almeno un pò di pratica di letteratura giapponese saprà che morte, favola, poesia, leggerezza e pesantezza si mescolano ed in questo testo di più di cinquant'anni fa sarà facile riconoscere anche le angosce post atomiche e le voci di una speranza prossima a venire. Quindi, pur pesante e cupo, questo romanzo è certamente da leggere, fatte queste premesse. Premesse che purtroppo mancano completamente nella edizione proposta quest'anno 2021: non c'è né una prefazione né una postfazione o un breve saggio, elementi che a mio avviso, per i lettori che non conoscono Oe, sarebbero stati necessari.