Il grande inganno globale. Dal lockdown al Governo Draghi. Critica politica di un anno di pandemia

Un libro che ti fa aprire gli occhi e la mente su una realtà diversa da quella che viene propagandare dai media mainstream. Bravo e complimenti

Il libro di Fabrizio Bencini è un'attenta analisi e sintesi di questo periodo storico; con un punto di vista critico e ironico viene ripercorso il periodo che abbiamo vissuto e che ancora viviamo tra lockdown, mascherine, vaccini, restrizioni e bombardamento mediatico sull'emergenza dovuta al virus covid-19, che più che un problema sanitario sembra una crisi politica studiata a tavolino. Il libro offre ottimi spunti di riflessione, la ricerca di Bencini è precisa e dettagliata e stimola il lettore a una presa di coscienza indipendente dalle fonti di informazione tradizionali.

Illuminante. Punto. Potrei integrare con rassicurante: illuminante e rassicurante. Punto e basta. Se mi fermassi qui avrei già scritto la recensione completa, senza bisogno di aggiungere altro. Ma non mi va; non mi basta. Ho altro da aggiungere. Intanto però desidero entrare nel dettaglio dei due aggettivi che ho usato: illuminante, perché spegne il buio acceso dalla propaganda che si spaccia per informazione; rassicurante, perché dona la consapevolezza che l’informazione, quella vera appunto e non la bieca propaganda, a cercarla la si trova ancora e, una volta trovata, fa risorgere la speranza che non tutto è perduto. Fabrizio tocca ogni nodo e ogni filo della trama intessuta attorno a questo benedetto virus fin dalle sue origini, decisamente più lontane di quanto si pensi. Poco sopra ho usato la parola saggio per definire il libro, poiché di questo si tratta; ma non aspettatevi un saggio medico perché non lo è, seppur ogni aspetto preso in considerazione parta da dati scientifici (tutte le fonti sono citate). E non lo è volutamente, dal momento che tutta la vicenda mondiale che orbita intorno a questo virus non è sanitaria ma prettamente politica; o perlomeno l'aspetto sanitario si ferma alla scusante, mentre tutta la sostanza va ricercata in qualcosa di ben più inquietante. Ma se proprio dovessi a tutti i costi riassumere il contenuto del libro, mi limiterei a dire che anticipa tutto ciò che di questa vicenda finirà fra qualche anno nei libri di storia. Detto questo non aspettatevi però di aprire uno di quei tomi pesanti e difficili da seguire, perché Fabrizio Bencini si conferma ancora una volta il grande narratore che è, con tutta la sua innata e invidiabile capacità di rendere scorrevole la lettura e accativante la costruzione sintattica, anche quando i temi si fanno impegnativi e li affronta in tutta la loro profondità. Soprattutto però è un autore libero, indipendente e non è al soldo di lobbies, comitati d'affari o occulti centri di potere.