Gotico milanese

Gli amatori di H.P. Lovecraft rimarranno delusi perché in questo romanzo mancano tutti gli aggettivi iperborei e roboanti che caratterizzano questo autore americano delle prime decadi del Novecento , al quale l'autrice pure si ispira per popolare di mistero la sua Milano del 1963. Per la verità quella Milano non ne aveva tanto bisogno nei piovosi giorni di novembre o nelle sere di nebbia di quell'autunno che spaventava persino il maresciallo Caputo, che aveva ormai un pallido ricordo del sole della sua Sicilia. Anna e Lisa sono due amiche di ringhiera, che spesso rendeva le amiche come sorelle, per via degli spazi ristretti dei ballatoi in cui si viveva. E dalla loro amicizia e dalle loro prime scoperte, l'autrice costruisce un romanzo, sicuramente Milanese, sicuramente gotico, e il perché lo scopriremo durante la lettura, una lettura che prende e che ti spinge a leggere tutto d'un fiato. L'autrice vi porterà per mano tra storie truci e gialli insolubili fino alle pagine finali, avvolgendovi nell'alone caldo e odoroso di caldarroste, ma pure tetro e misterioso delle nebbiose sere milanesi. Anna e Lisa hanno ciascuna la propria verità, ma conosceranno il vero senso di queste due verità solo alla fine della storia. Provate anche voi a cercare la vostra