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Ho letto il libro e l'ho trovato filosoficamente poco consistente. Colli non evidenzia le debolezze logiche delle argomentazioni di Gorgia, o meglio lo fa non centrando assolutamente i veri focus. In alcuni passaggi mostra di non accorgersi che Gorgia volutamente confonde il piano logico con il piano ontologico, quando ad esempio nella stessa dimostrazione usa la predicazione dell'essere una volta nel senso di verità, un'altra volta nel senso di esistenza (chiaramente i due piani NON possono essere confusi: un pensiero può essere reale, in quanto rappresentazione mentale essente, un ENTE, quindi, sia pur mentale, ma non per questo è necessariamente vero, ossia è adeguato all'oggetto che vuole rappresentare). Altre volte Colli fa confusione tra unione insiemistica di enti e congiunzione logica di giudizi, quando ad esempio introduce il concetto di "principio di predicazione", secondo il quale si valuta se uno stesso predicato può essere implicato da un soggetto, dal suo complementare o dall'unione dei due, ma non si accorge che Gorgia fa riferimento non all'unione insiemistica (un soggetto ed il suo complementare, per l'appunto), ma all'intersezione (ossia la congiunzione) logica di due giudizi, ossia di due predicazioni differenti relative al medesimo soggetto ("ciò che è e non è" in Gorgia non è l'insieme di ciò che è E di ciò che non è, ma ciò del quale si predica contemporaneamente l'esistenza e la non esistenza, ed è perciò autocontraddittorio). In una pagina Colli dice che la falsità di una proposizione universale affermativa (ad esempio Tutte le cose pensate sono) implica la falsità di ogni giudizio particolare (la cosa pensata X o Y non è) e questo è un errore logico madornale (è vero infatti per il giudizio di verità, mon per quello di falsità)ed infatti due pagine dopo dice l'esatto contrario. Insomma....un libro divertente, ma solo per chi vuole confutare o provare da sè le tesi di Gorgia e Parmenide....e di Colli...
Interessante resoconto delle lezioni dell'autore su Gorgia e Parmenide, decisamente consigliato più a chi intenda conoscere la filosofia di Colli che a chi cerchi di capire gli antichi. L'autore ha un difetto assai comune fra gli studiosi di Parmenide e dei Presocratici in generale: far dire loro quello che avremmo voluto che dicessero, ciò che riteniamo giusto dire della verità. Ma questo non è fare storia della filosofia. Chi fosse interessato ad avvicinarsi al grande Eleate può trovare uno studio decisamente più rigoroso nel Poema sulla Natura di Parmenide, a cura di Reale e Ruggiu, edito da Bompiani: è un testo affascinante, scientifico e adatto a tutti gli amanti della filosofia.
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