Giù da gara. 10 anni di MotoGP

«Ci si mette una cuffia in testa, si fa l’inventario delle notizie raccolte, si apre il cuore e si va in onda. Tutti giù da gara, come un modo di stare in moto, di stare al mondo» (Guido Meda)

Quella volta che al Mugello Valentino Rossi tirò le tre di notte a far festa e l’indomani vinse la gara. Ecco, quella volta è solo una tra le tante in cui i giornalisti di Italia 1 hanno fotografato coi loro occhi le storie di dieci anni di Motomondiale. Si può viaggiare a 250 all’ora con gli occhi e la testa a venti centimetri dall’asfalto e un’ora dopo trovarsi a giocare a pallone con la gente del paddock. Brava gente, che si ama e si detesta. È un circo con gli artisti il Motomondiale, ciascuno per il suo verso. Un gruppo di giornalisti appassionati nel 2002 è entrato a farne parte, condividendo con voi, per nove mesi all’anno, una passione folle e pericolosa, ma tremendamente divertente. Valentino Rossi e la sua era. Le sue dinamiche. I suoi avversari. Una telecronaca, in onda e in fuori onda. Quelli che sono morti, proprio lì dove il giorno prima ci avevi chiacchierato senza pensare. Perché se ci pensi non ti diverti più. Una moglie che fa il bucato sul camper mentre il marito corre più forte che può, ed è in gara, anche lei, con un’ansia che diventa compagna di viaggio. Ed è tutto normale, straordinariamente normale perché nel Motomondiale vivere al limite è una scelta che ha dentro il sogno di una vita. Per chi lo fa e anche per chi lo racconta. Rompersi un osso o due? Può capitare. Chiacchierare mentre un medico ti sutura con cinquanta punti? Può essere un modo di passare il tempo in attesa della prossima gara, che magari sarà proprio domani. In questo meccanismo ci entri e non ti lascia più.
Ai giornalisti della redazione motori di Sport Mediaset è capitato, proprio così. Si va al Gran Premio, si intervista Lorenzo sulle sue durezze, si parla con Stoner del suo baby matrimonio, si fa a gara di barzellette con Simoncelli, si gioca a biliardino con Rossi, si va a mangiare con Dovizioso, ci si fa raccontare da Capirossi di quella volta che corse con una mano rotta e svenne nel box dopo l’arrivo. Si vive. Poi ci si mette una cuffia in testa, si fa l’inventario delle notizie raccolte, si apre il cuore e si va in onda. Tutti giù da gara, come un modo di stare in moto, di stare al mondo.

Autori: Giorgio Terruzzi, Guido Meda, Stefano Gatti, Alberto Porta, Anna Capella, Franco Bobbiese, Paolo Beltramo, Luca Budel, Alen Bollini, Nico Cereghini, Ronny Mengo, Loris Reggiani, Giulio Rangheri, Max Temporali, Fabio Pravettoni, Ettore Rognoni, Giorgio Terruzzi, Nicola Conti.