L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 1997
Anno edizione: 2013
Anno edizione: 1997
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Mi dispiace doverlo ammettere, ma ho provato molta noia nel leggere questo breve racconto e attribuisco ciò a due fattori principali. Innanzitutto, trattandosi di un racconto gotico pubblicato per la prima volta nel 1898, ha una capacità di suscitare un'intensa emozione e una totale partecipazione (pathos) davvero molto scarsa in un uomo del XXI secolo: in parole povere, è invecchiato male. In secondo luogo, da esso sono state tratte davvero così tante pellicole cinematografiche ("Suspense" del 1961, "Improvvisamente un uomo nella notte" del 1972, "Presenze" del 1992, "The Others" del 2001, ecc.) che la sua trama mi era piuttosto nota: in pratica, la visione dei film mi hanno tolto il gusto della lettura. Tornando all'opera, essa ha suscitato in me una riflessione: lo scrittore H. James (1843-1916), ateo e ribelle ad ogni religione rivelata, finisce comunque per restare affascinato (come tanti suoi coetanei) dall'ondata di spiritismo e occultismo che si diffonde a cavallo tra fine ottocento e inizi novecento, in tutto l'Occidente. Appare ancora una volta questa contraddizione tipica di quel periodo positivista: il rifiuto della religione (soprattutto cristiana e cattolica), spesso accusata di superstizione, e l'infatuazione per medium e tavolini che permea tanti ambienti intellettuali e razionalisti. Credo che Gilbert Keith Chesterton avesse proprio ragione quando affermava che "chi smette di credere in Dio non è vero che non crede in niente perché comincia a credere a tutto".
Mente geniale e articolata quella di James, sicuramente insolita, per formulare un tale racconto. Bisognerebbe leggere il libro per capire di cosa sto parlando, ma provo a spiegarmi: Il narratore è freddo e netto come le mura di Bly; immagino i volti dei due bambini come quelli dei bambolotti di pezza: dai grandi e begli occhi azzurri, ma profondamente inquietanti; ogni passaggio è pieno di quella suspance che ti tiene in un pugno talmente serrato che lascia quasi senza respiro; e la costante metafora con qualcosa che si cela dietro il testo pervade ogni frase, indice tra l'altro di inaspettata modernità per uno scrittore ottocentesco. Tremendamente forte come racconto, tanto che ammetto che una notte ho avuto un incubo su un passaggio che lessi qualche ora prima. È anche vero che apparentemente il romanzo sembra non avere un risvolto sensato, ma poi si comprende che l'intento dell'autore non è solo quello di raccontare una storia, ma trascendere da questa per indagare su qualcosa di difficile natura, definibile ipoteticamente come "metafisico".
La storia è raccontata attraverso la lettura dei diari della protagonista, da parte di un certo Douglas, nei confronti di alcuni ospiti. Una giovane istitutrice, miss Giddens, risponde ad una offerta di lavoro da parte di un ricco uomo di affari di Londra. Il lavoro è semplice, anche se non privo di responsabilità. La donna infatti dovrà prendersi cura dei due nipoti dell'uomo, Miles di ... anni e Flora di otto, rimasti orfani e consegnati alle cure dello zio, che però non avendo né il tempo né l'esperienza per crescere i due ragazzi, li ha stabiliti nella sua dimora a Bly sotto le cure di una istitutrice, morta però in circostanze misteriose. L'istitutrice accetta l'incarico, nonostante la curiosa condizione impostale dall'uomo: qualunque cosa succeda, lui non vuole essere contattato per nessun motivo, ed ogni obbligo a Bly deve essere risolto da lei. . Racconto del terrore che richiama lo stile gotico pubblicato alla fine dell'800. Il racconto mi ha catturato subito per il suo stile scorrevole e coinvolgente, raccoglie inoltre i classici elementi dell'horror: apparizioni di fantasmi, la linea che divide la realtà dal soprannaturale è sottilissima e non sempre ben definita, l'atmosfera è cupa, è costante la sensazione dell'attesa del colpo di scena e le vicende narrate lasciano aperte molti quesiti, per rispondere ai quali la fantasia inizia a correre a briglia sciolta
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore