Il giorno prima del Sessantotto

Fin dalle prime pagine scritte nel racconto lungo "Il giorno prima del Sessantotto" il dolce e remissivo carattere del piccolo Aurelio riesce a conquistarsi una tal simpatia che ci si mette subito dalla sua parte e si tifa per lui. La sua indole lenta e riflessiva, la sua inadeguatezza allo sport, quell'inciampare sulle palle troppo veloci e rotonde per riuscire a calciarle con il suo piede troppo morbido, quello scansare le pallonate dei bulletti che lo deridono per le magliette di lana, le braghette alla zuava e gli indomiti riccioli pettinati a banana dalle apprensive premure materne, ci suscitano un'irresistibile tenerezza. Non inganni lo stile infantile dello scritto, volutamente usato per accentuare la premessa di "sfigato" a quanto avverrà invece dopo, proprio un po' prima di quel Sessantotto che rivoluzionerà in tempi incredibilmente rapidi il contesto dei rapporti intra ed extra-familiari. Quasi dispiace vederlo andar via con le incertezze del futuro ma ci piace pensare che riuscirà a schivare le implacabili cannonate lanciate dai gonfi e duri palloni dei "Grandi", ai quali forse avrebbe molto da insegnare. Gabriella Amstici

A volte mi domando come mai vengano pubblicati determinati libri. Forse un ragazzo di scuola media scrive in maniera migliore e più approfondita.