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I giorni fragili di Arthur Rimbaud - Philippe Besson - copertina
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I giorni fragili di Arthur Rimbaud
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I giorni fragili di Arthur Rimbaud - Philippe Besson - copertina
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Descrizione


Isabelle Rimbaud conosce pochissimo il suo celebre fratello Arthur: si sono scambiati lettere mentre lui trafficava in Abissinia, ma si sono visti molto di rado. Quando però lui torna in Francia già gravemente ammalato, è lei ad accoglierlo e ad accudirlo, prima a Marsiglia e poi nelle Ardenne in cui entrambi sono nati, e infine nelle ore ultime dell'agonia, quando la verità nuda e spietata si fa largo nelle pieghe dei momenti estremi della vita del poeta. Dando anima e fiato alla voce femminile di Isabelle, Philippe Besson ripropone in maniera suggestiva e inquieta il ritratto di un uomo ancora giovane ma già lacerato dalla sofferenza.
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Dettagli

2006
167 p., Brossura
9788882468200

Valutazioni e recensioni

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erszebet
Recensioni: 4/5

Bel libro! Piacevole, scorrevole, facile da seguire. Un bel ritratto di questo bravissimo poeta; sarà davvero stato così Rimbaud "uomo"? Non importa saperlo, il libro va comunque letto.

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Francesco
Recensioni: 1/5

Rimbaud si starà come minimo rivoltando nella tomba dopo la pubblicazione di questa banalità, che usa ossimori triti e ritriti come "silenzio assordante" ecc.

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Paolo M Gagliardi
Recensioni: 5/5

Mi unisco alle parole degli altri lettori, sorpreso dall'elegante e adulta maestria di questo giovane autore. Mi sono avvicinato al libro per merito di Rimbaud, che ho ritrovato nelle pagine di Besson, e pur non abbandonandomi, col girare della carta ho scoperto l'autore, così padrone del linguaggio che non abbisogna di ostentarlo. L'attaccamento alla storia cresce di pari passo, con una preventivata angustia nel petto che si sfoga nel finale: commovente come le parole di Rimbaud, algido come i suoi occhi e la pioggia delle sue terre. Bravo Besson.

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Voce della critica

"Tornerò con membra di ferro pelle scura occhi furenti…". Nonostante questi versi iniziali il libro non narra del poeta ma del Rimbaud malato terminale. Besson fa parlare Isabelle la sorella di Arthur che lo assiste nei suoi ultimi mesi di vita alla fattoria di famiglia di Roche nelle Ardenne. È lei la protagonista e forse sarebbe stato più equo titolare "I giorni fragili di Isabelle Rimbaud" o come nella versione originale semplicemente Les jours fragiles. Isabelle non ha nulla della poetessa maledetta anzi è la sorella "benedetta". Bigotta zitella devota fino all'assurdo. "Nella nostra casa gli uomini non rimangono" dice Isabelle. In effetti il padre era scappato da tempo e Arthur lo aveva imitato a sedici anni. Era fuggito dalle Ardenne per Parigi Londra l'assenzio la poesia visionaria le celebri pistolettate di Verlaine. Poi era fuggito anche da quella vita per la parentesi da ramingo e commerciante di caffè in Nordafrica. Il "diario" di Isabelle inizia dal ritorno dall'Africa. Arthur è malato di cancro e gli amputano una gamba a Marsiglia. Isabelle descrive la lenta agonia la spola tra l'ospedale marsigliese e la fattoria di Roche dove lei e Arthur respirano i miasmi di una famiglia allo sfascio di una "mamma flagello" intransigente e distante fino all'ultimo. L'epilogo si consuma in un corteo funebre clandestino e surreale. Rimbaud muore a trentasette anni per la seconda volta. La prima era morto come poeta… a ventuno anni. L'opera sfiora la superficie delle cose in contrasto con quello che ci si potrebbe aspettare dal personaggio. I refrain sulla sofferenza atroce sull'abnegazione della sorella sul rapporto assurdo madre-figli non penetrano – volutamente? – gli abissi esplorati dal "poeta bambino".

Federico Jahier

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Conosci l'autore

Philippe Besson

1967, Parigi

Philippe Besson è nato nel 1967 a Parigi, dove tuttora risiede. Tra le sue pubblicazioni con Guanda: E le altre sere verrai? (2018), Un amico di Marcel Proust (2005), I giorni fragili di Arthur Rimbaud, Un ragazzo italiano, Non mentirmi (2018) e Un certo Paul Darrigrand (2019).

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