I giorni della vergogna. Cronaca di una emergenza infinita

Leggendo questo libro, mi è venuto, più volte, in mente "La pelle" di Curzio Malaparte. In quel libro si descriveva l'abbruttimento di Napoli, ma con indulgenza e pietà, perchè era un abbruttimento dovuto alla secolare miseria, alla guerra, all'occupazione alleata. Nel libro di Imarisio si raccontano le vicende dei rifiuti e del razzismo a Napoli. Ma, ovviamente, senza indulgenza e senza pietà, perchè il luogo comune che i napoletani siano "buoni di cuore" è ormai completamente sfatato. Per questo bisogna leggere questo libro: per convicersi, se ce ne fosse ancora bisogno, che Napoli non è più (se mai lo è stata) la città dei mandolini, dell'allegria e della bontà, ma è diventata, come ripetutamente ci informano i fatti di cronaca, la città della violenza, del razzismo, oltrechè della criminalità e del malaffare politico.

Un pugno nello stomaco. Il libro più duro tra quelli pubblicati su Napoli. Non fa sconti a nessuno e rappresenta il disastro morale della nostra città. Noi napoletani abbiamo perso anche la capacità di indignarci. Altri lo fanno per noi.