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La gioia piccola d'essere quasi salvi - Chiara Valerio - copertina
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La gioia piccola d'essere quasi salvi
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La gioia piccola d'essere quasi salvi - Chiara Valerio - copertina
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Descrizione


Giulia sta con le gambe fuori dalla ringhiera del balcone e perde una scarpa. Marco vede la mamma che si butta come per raccoglierla. Questa prima incomprensibile tragedia ha sui personaggi che la soffrono l'effetto di unirli per sempre rendendoli incapaci di stare insieme: la nonna Agata che dimentica gradualmente i nomi e le cose, la nipote Giulia che viaggia e torna senza saper tornare, Marco che vorrebbe una donna e ne ha un'altra, Leni che passa da una casa all'altra portando i suoi favori: nessuno riesce a dare o darsi un po' di felicità. Intorno alla vecchia smemorata di tutto fuorché del proprio dolore, ruotano i giovani personaggi, i loro amori sghembi, la loro pervicace volontà di salvezza.
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Dettagli

2009
255 p., Brossura
9788874522064

Valutazioni e recensioni

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Giorgio
Recensioni: 5/5

Ho letto questo libro la prima volta a casa, con la febbre, la seconda a Londra, sfebbrato, la terza al mare, felice con il sole sulla schiena. La quarta non lo so ancora dove sarà. Mi è piaciuto ogni volta di più, consiglio anche gli altri libri della stessa autrice, voce originale e matura della nuova narrativa italiana.

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MM
Recensioni: 4/5

Mi è piaciuto molto. Più del più recente spiaggialiberatutti che avevo letto in precedenza. Come scrivevo altrove questa giovane scrittrice ha stoffa! :)

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M.
Recensioni: 4/5

Delicato e frizzante. Una scrittura che si segue con leggerezza. Consigliato.

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Voce della critica

Il titolo del romanzo è un verso "rubato" al Dolce caos della poetessa italiana Amelia Rosselli, che svela la complessità dei rapporti umani e l'imprecisione, anche matematica, dei sentimenti e delle affettività. Chiara Valerio, già autrice di due raccolte di racconti edite dalla Robin Edizioni, A complicare le cose (2003) e Fermati un attimo a salutare (2007), oltre che del romanzo Ognuno sta solo (Perrone, 2007) e del lungo racconto sulla realtà della scuola di oggi, Nessuna scuola mi consola recentemente pubblicato tra i "gransassi" della nottetempo (cfr. p. ??? in questo numero), riprende da Rosselli un'innata attitudine a "osservare ogni materialità esterna con la più completa minuziosità possibile", soffermandosi sulla meticolosità dei gesti e sulla concretezza e fisicità degli oggetti, in grado di riflettere la personalità di chi li possiede.
Non ci sono rapporti netti e definiti in questa storia, ma amori sghembi, legami fragili, "incantesimi che vengono rotti e fatture che perdono vigore": la gioia è "piccola", mai piena, e la salvezza è solo un "quasi", mai definitiva. Quando ha sei anni, Giulia perde la mamma, che si lancia dal balcone come per recuperare la sua scarpetta rossa; questo fatto tragico e incomprensibile è l'evento cruciale che dà il via alla vicenda e che segna la vita dei personaggi, tutti direttamente o indirettamente affetti dalle conseguenze di quel gesto insensato. Marco ama Giulia dal giorno del "salto" di Lucia, a cui ha assistito da due piani più in alto. Ma il loro è un rapporto impossibile: lui che tiene sempre la testa per aria, per osservare le stelle, e lei che da allora guarda ostinatamente per terra; quasi un affresco moderno della Scuola di Atene. E anche quando Marco sarà costretto dalle circostanze di inattese affinità elettive a rinunciare definitivamente all'amore della sua giovinezza, la loro rimarrà comunque una maniera zoppa di stare insieme: una fratellanza fatta di mancanze, defezioni e attimi di incaute allegrie. Le vite dei giovani personaggi, che vedono coinvolta Leni, l'avvenente polacca scappata dell'Est, ruotano tutte intorno alla figura di nonna Agata, donna intelligente e disciplinata, dimentica di tutto, fuorché del proprio dolore per la morte della figlia. La sua memoria è ormai come un'insalatiera incrinata, che perde chicchi di grano mentre lei "perde i nomi delle cose" e delle persone, senza dimenticare però l'amore per Lucia e la sua perdita; nel delirio della vecchiaia si inseguono così immagini di sangue e di morte, ossessioni e idiosincrasie, che distorcono e stravolgono quel suo forte senso di realtà.
In questo romanzo dai tratti delicati e sensuali, le storie si sovrappongono, si intrecciano e si recidono, e i protagonisti, per lo più donne, rimangono vittime di affettività controverse e asimmetriche, che nascono e si affievoliscono nello spazio di due balconi: quelli di Marco e nonna Agata, così prossimi e vicini, ma inesorabilmente separati da una differenza che rende imperfette le loro stesse relazioni. L'autrice, già scelta dal Festival di Mantova 2007 come scrittrice italiana per "Scritture Giovani", si contraddistingue per un pensiero attento, analitico e profondo, dotato di una spiccata sensibilità femminile, che si sviluppa attraverso una scrittura agile e sciolta, fatta di rapide e discontinue associazioni di idee e di uno spontaneo fluire di contenuti mentali. E proprio in questo continuo affiorare e riaffiorare di impressioni, ricordi, pensieri e sensazioni sta quel "dolce caos" che è metafora di una "quasi" felicità.
Monica Cipriano

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Conosci l'autore

Chiara Valerio

1978, Scauri

Chiara Valerio è scrittrice, traduttrice e collabora con programmi televisivi e radiofonici. È nata a Scauri (in provincia di Latina) nel 1978, ha conseguito un dottorato in matematica all'Università Federico II di Napoli. Ha scritto romanzi e racconti, tra cui: A complicare le cose (Robin 2007), La gioia piccola d'esser quasi salvi (nottetempo 2009), Spiaggia libera tutti (Laterza 2010). Ha tradotto Flush di Virginia Woolf (nottetempo 2012). Almanacco del giorno prima (2014) è il primo romanzo pubblicato per Einaudi. Per la stessa casa editrice pubblica Storia umana della matematica (2016). Del 2019 Il cuore non si vede (Einaudi), vincitore della 46.ma edizione del Premio Letterario Internazionale Mondello, sezione Opera Italiana e proposto per il Premio Strega...

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