Il giocoliere di nostra signora. Un classico di Natale

Siamo nel Medioevo e Cantalberto è un giocoliere dall’animo gentile e puro. Si leva il cappello al passaggio delle dame, ma anche di mamma oca con i suoi pulcini. Sogna di cambiare il mondo con la sua giocoleria, che spade e frecce non vengano più usate per farsi del male, ma solo per far divertire. Ahimè, però, la gente preferisce intrattenimenti ben più violenti: come può competere un giocoliere con un rogo di ben sei streghe? Così, preso da un grande senso di inutilità e solitudine, Cantalberto decide di abbracciare la vita monastica... Ma anche in convento tutti i monaci, tranne lui, sembrano dotati di straordinari talenti. La notte di Natale si avvicina, e in convento i preparativi fervono per rendere il giusto omaggio alla Vergine Maria. Cosa può inventarsi un misero giocoliere davanti a bellissime sculture, celestiali polifonie, stupendi dipinti? Il finale, che ci sorprenderà, è pieno di dolcezza e speranza. Questa nota leggenda medievale francese, è stata ripubblicata di recente nella collana bompiani ragazzi nella bellissima versione illustrata da R.O. Blechman. Storico vignettista del New Yorker, Blechman riesce con pochi e precisi tratti a dare dinamismo e personalità ad una storia senza tempo che, attraverso i secoli, è sempre riuscita a far sognare sia grandi che piccini.