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Gerda Taro. Una fotografa rivoluzionaria nella guerra civile spagnola - Irme Schaber - copertina
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Gerda Taro. Una fotografa rivoluzionaria nella guerra civile spagnola
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Gerda Taro. Una fotografa rivoluzionaria nella guerra civile spagnola - Irme Schaber - copertina

Descrizione


Gerda Taro è morta all'età di 27 anni schiacciata da un carro armato durante la Guerra civile spagnola. Era il 1937. Fotografa reporter sulla linea del fronte, fino al giorno della sua morte ha rifornito le principali riviste dell'epoca di immagini sensazionali, spesso scattate insieme al fotografo ungherese Robert Capa che era il suo compagno. Gerda Taro fu la prima reporter donna a morire in un'azione di guerra mentre svolgeva il proprio lavoro. Negli anni a venire, il ricordo della sua opera sarebbe via via sbiadito, fino a scomparire dietro la celebre e ingombrante figura del fotografo mondialmente noto Robert Capa. Il libro di Irme Schaber ripercorre la biografia tumultuosa di questa giovane donna dal fascino magnetico. Dalla sua educazione nella Germania pre-hitleriana alla fuga a Parigi; dalla necessità di nascondere le proprie origini ebraiche all'ingresso nella comunità di esuli tedeschi in Francia; senza tralasciare il racconto della sua formazione fotografica e delle numerose avventure sentimentali di una donna che non sembra essere stata contemporanea della sua epoca. Anche il suo schieramento a fianco della Repubblica spagnola se, da un lato, riflette la strenua opposizione al fascismo, dall'altro, risponde a un desiderio di "emancipazione" innanzitutto personale. Perché Gerda Taro è il ritratto di una figura femminile, morta precocemente, eccezionale e tragica.
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Dettagli

2007
27 febbraio 2007
261 p., ill. , Brossura
9788889969298

Valutazioni e recensioni

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MMorgana
Recensioni: 5/5

Ottimo libro, lavoro di ricerca preciso e appassionato. L'autrice tratta un tema difficile senza retorica e con un grandissimo amore per la precisione storica. Innumerevoli le fonti citate, appassionante il racconto sia della vita di Gerda sia del periodo storico, Riferimento indispensabile per capire la storia di quella generazione. Non è un libro fotografico e le immagini solo centrali sono piccolissime e stampate in modo approssimativo. Ma lo consiglio assolutamente

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n.d.
Recensioni: 4/5

Ottima biografia della fotografa >Gerda Taro, ampiamente focalizzata sul periodo storico in cui visse

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cecilia
Recensioni: 4/5

Libro introvabile per lungo tempo, poi chissà come ritornato disponibile. La migliore biografia di questa straordinaria fotografa, rimasta per anni nell'ombra del grande Robert Capa. Ibs mi ha segnalato il ritorno in commercio del libro, dopo che io a suo tempo avevo chiesto tramite email di informarmi nel caso fosse tornato disponibile: e allora, grazie per il servizio!

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Recensioni

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Voce della critica

La vita e l'opera di Gerda Pohorylle, in arte conosciuta come Gerda Taro, fotografa antifascista, morta in Spagna a non ancora ventisette anni nel luglio 1937, è stata a lungo oscurata, o peggio confusa, da quelle del suo compagno André Friedmann, in arte Robert Capa. Finalmente la ricerca di una studiosa tedesca, pubblicata in Germania nel 1995, rende giustizia a Gerda. La biografia ha avuto una traduzione francese e più recentemente una bella edizione italiana, voluta con determinatezza e con passione dall'associazione romana di fotografe Gerdaphoto. Il libro si legge con grande piacere per soddisfare almeno a tre curiosità intellettuali: per approfondire l'epoca in cui visse Gerda, per conoscere meglio gli esordi del fotoreportage, per capire come il destino di un artista sia spesso casuale, dovuto a fortune e a manipolazioni successive.
La prima grande qualità del libro è dunque quella di ricostruire la vita e la complessa epoca di Gerda. Lo scenario iniziale è rappresentato dal mondo familiare ebraico dei Pohorylle, originari della Galizia, e dalla loro adozione della Germania weimariana come società aperta, moderna, ricca di opportunità. Secondo affresco: la nascita di un impegno politico di Gerda a Lipsia tra circoli giovanili filocomunisti negli anni chiave 1932-33. Terzo affresco, la Parigi, città alla quale Gerda approdò nell'autunno 1933, degli emigrati antifascisti. Dall'incontro con Andrè-Robert, un anno dopo, nacque un sodalizio amoroso, amicale e soprattutto professionale. Gerda e Robert vivono e fotografano insieme la Parigi del Fronte popolare trionfante alle elezioni del maggio '36, l'occupazione delle fabbriche, le grandi manifestazioni di massa. E si uniscono, con altri giovani fotografi sfuggiti al fascismo, agli esordi della guerra civile spagnola. Questo conflitto incide profondamente sulla loro esperienza umana e soprattutto modifica la loro professione: esso proietta l'immagine cine e fotografica in una dimensione nuova, politica, propagandistica, di mercato internazionale, dominata ormai da grandi testate giornalistiche e da agenzie di stampa. Nell'ultima parte del volume l'autrice cerca di dare una risposta alle ragioni che portarono all'oblio di Gerda. Il ricordo familiare scompare: la famiglia Pohorylle, rifugiatasi in Serbia, viene sterminata all'inizio della guerra, la tomba di Gerda, creata da Alberto Giacometti al cimitero di Père-Lachaise, distrutta durante l'occupazione tedesca. Ma, soprattutto, diviene difficile l'individuazione di molte foto scattate da Taro, che per interessi, noncuranza e manipolazioni intenzionali vennero successivamente attribuite a Capa. La vita di Taro fu anche mitizzata, con errori biografici grossolani, nella Repubblica democratica tedesca, nel tentativo di crearne un modello eroico di combattente per la gioventù comunista.
Il libro di Schaber è quindi importante perché ci restituisce un profilo di donna e di artista; è un tentativo riuscito di individuare i soggetti, la messa a fuoco, lo stile, in definitiva l'occhio di Gerda, e per questo rende giustizia a lei e ad altre fotogiornaliste di guerra che l'hanno seguita. Patrizia Dogliani

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