La genesi del Mein Kampf. 1924: l'anno che cambiò la storia

Il taglio del libro non è quello di una ricerca storica, dato che l'Autore è un giornalista statunitense, comunque grande conoscitore della cultura e della politica tedesca; ottimo scrittore in grado di concentrarsi con chiarezza sugli eventi che portarono alla nascita del "Mein Kampf" nel 1924, da parte di Adolf Hitler. Hitler scrisse la prima parte del libro, la più conosciuta, in carcere, dove si trovava, in seguito al fallimento del putsch del 9 novembre 1923, partito da un raduno di 3.000 militanti nella birreria Burgerbraukeller di Monaco, luogo storico dei primordi del partito nazista. Gli otto mesi di detenzione consentirono a Hitler di effettuare ampie letture e lavorare alla stesura del suo manifesto politico-autobiografico, in cui descriveva il processo attraverso cui sviluppò il progetto per una nuova Germania e l'ideologia politica su cui si fondava. Al centro del suo odio erano il comunismo e l'ebraismo, che potevano essere distrutti solo sviluppando il socialismo nazionale. E quindi la lotta al marxismo con la distruzione dell'Unione Sovietica e allo stesso tempo la riorganizzazione razziale dell'Europa, con la costituzione di una gerarchia di stati nel continente. Importante volume, scritto in modo brillante e analitico, che ricrea l'atmosfera della Baviera del primo dopoguerra e degli uomini che cento anni fa iniziarono un'avventura di cui siamo ancora eredi. Il volume contiene anche una bella serie di fotografie di Hitler e dei suoi camerati nei giorni del carcere..

Libro completo e ricco di particolari.