Il gatto venuto dal cielo

Se avete gia' letto lo splendido "Io sono un gatto" di Natsume Soseki (nella sua eccellente traduzione) potete evitare questa lettura. Carino si, ma neanche lontanamente paragonabile.

La storia semplice di una gattina che trova la propria vera casa e la propria vera famiglia, raccontata con la rara eleganza che e' caratteristica intrinseca dei giapponesi. L'autore dipinge un ritratto di persone, animali e luoghi che puo' sembrare statico ad una prima lettura affrettata, ma che sa toccare le corde emotive piu' profonde di chi ha la sensibilita' di guardare al rapporto privilegiato che si puo' instaurare tra un umano ed un animale quando questi si scelgono a vicenda. Chi ha un rapporto d'amore e d'amicizia con il proprio felino domestico di certo non manchera' di cogliere questo aspetto. Bravo Takashi Hiraide che verso la fine della sua delicata narrazione strappa al lettore una lacrima o perlomeno i dovuti occhi lucidi dettati da una malinconica commozione per l'epilogo di questo piccolo ma prezioso romanzo.

L'amore è una cosa semplice e Hiraide Takashi lo dimostra con un testo che parla di rapporti tra le creature. L'eleganza descrittiva dello scrittore porta a galla la fragilità degli equilibri in una storia fatta di cose sussurrate, gesti delicati che attraversano la tranquillità domestica e rispetto per il mondo. Raffinato, racconta con disarmante bellezza e lucidità la storia di una gatta "venuta dal cielo" come una cura contro la malinconia. Stupendo.