Gai-jin

È un romanzo dalla trama imponente e complessa, con numerosi personaggi e storie che si intrecciano. Se piacciono le atmosfere e la cultura dell'estremo oriente, questo libro dona un bell'affresco del Giappone di fine ottocento e del suo rapporto con l'Occidente "rampante" dell'epoca. Nel pieno stile di Clavell, è un racconto molto lungo, ma che scorre e coinvolge. Difetti: meno appassionante di Shogun e, a mio avviso, la fine appare "troncata" con molte sotto trame non concluse in maniera adeguata. In ogni caso, un gran bel libro: soldi e tempo spesi bene.

terzo libro della saga raccoglie le storie già raccontate nei primi due. Lo stile mi appare cambiato; più descrittivo e manca il protagonista unico, ma si intrecciano più storie con più attenzione ai singoli.

Giappone anno 1860. Due famiglie, gli Struan ed i Brook, si fronteggiano da anni per conquistare il mercato dell'oppio e delle armi. Le legazioni inglesi, francesi, russe si contendono la politica del Sol Levante. I giapponesi sono in preda ad una guerra civile sotterranea tra Samurai, katane e Daimo e Shishi; ma, in fondo, è un tutti contro tutti, tra complotti e giochi di potere, astuzie ed inganni, in uno scenario esotico ma piuttosto credibile. Romanzo poderoso ma piacevole, con una spolverata di storia giapponese che si fa leggere. L'importante in questi casi, è lasciarsi andare, senza ragionarci troppo sopra.