Ruggero Zangrandi, nato nel 1915 e morto suicida a 55 anni, cresce con il fascismo e, compagno di banco di Vittorio Mussolini, frequenta per anni la famiglia del duce. Dopo l'adesione al regime assume, in una Roma pervasa da un vivo scontro di generazioni, posizioni di fronda sempre più nette fino ad essere nel mirino della polizia segreta. Deportato in Germania nel 1943, quando torna in Italia dopo la Liberazione aderisce al Partito Comunista e si impone al grande pubblico per le documentatissime inchieste che svelano le trame del Sifar e per i libri che delineano il bilancio esistenziale, politico e ideologico della sua generazione. )
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