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Anno edizione: 2006
Anno edizione: 2014
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davvero coinvolgente. carlo
Un giallo di non ordinaria editoria,chi vi rimane incastrato: il lettore o il narrato? L'architettura dell'ultimo libro della palermitana Valentina Gebbia "Fuoco Grande” è fatta da schizzi di giallo su una tela iridescente.Struttura tridimensionale,a più livelli,a più strati come le anime di una cipolla che si scarta scoprendo venature forti e altre flebili visibili agli occhi di una seconda lettura o una terza.Strade nella quotidianità che è siciliana per i colori dei Nebrodi e di Canneto, per le sfumature salate degli orizzonti, per le gestualità colorite che fanno sorridere e per quelle che bruciano.Così dal mistero dei fenomeni incendiari, dalla sequela di supposizioni più o meno fantastiche,la scrittura della Gebbia dispiega altri misteri, altri microcosmi e i fuochi di Canneto si ampliano diventando metafora della Sicilia e dei suoi soffocamenti.Il giallo diviene quasi un pretesto per sfumature più cupe o più chiare così tanto da perderle nella trasparenza dell’invisibile.«L'essenziale invisibile», una frase-segnalibro battuta in apertura: una dedica al lettore o un ragguaglio per dire di non perdersi soltanto nella trama ma cercare nello scolo della lettura qualcos'altro? La citazione di Exupéry scava tra le epidermidi del romanzo, gocciola tra le domande di Febronia e le storielle del piccolo Manfredi, tra i diavoli di Soccorsa e le ingenue delusioni di Catena, tra i compromessi di Emanuele e le celebrazioni sessuali e passionali di Arkòs fino all'epilogo che rimanda proprio all’invisibile taciuto.La parola è alchemica,si trasforma anche nei suoi registri, nella narrazione sfalsata in un attento parallelismo temporale che non interrompe la scrittura,anzi,arricchendola di nuovi elementi quali la femminilità pungente delle sue protagoniste tratteggiate con più dovizia, la sensualità a tratti erotizzante e una scrittura che a volte si distacca dal tono dovuto dell'invenzione per ritornare ai pretesti della sua anima: un fatto realmente accaduto.
Questo romanzo di Valentina Gebbia è ben più maturo dei precedenti. Se il lettore affezionato si sentirà dispiaciuto nel non potere leggere una nuova avventura degli sgangherati investigatori Mangiaracina (che arriverà, prima o poi), potrà essere sorpreso dal trovarsi per le mani un romanzo in cui diversi piani narrativi (e temporali) s'intrecciano e con un'ambientazione nuova (che è questa volta Caronia Marina e la sua frazione di Canneto dove, non molto tempo fa, si sono verificati casi di "combustione spontanea", mistero che - malgrado le indagini condotte da esperti delle più diverse discipline - a tutt'oggi non è ancora stato risolto). Gli strani incendi di Canneto costituiscono l'elemento d'attualità che fa da sfondo alla ricerca archeologica di Febronia, indiscussa protagonista femminile, e al racconto della sacerdotessa d'un antichissimo culto della fertilità, vissuta negli stessi luoghi in cui si muove Febronia (che diviene il punto focale del "magico" contatto tra i due piani). E' un romanzo tutto al femminile, proprio perchè alcuni dei personaggi chiave sono appunto donne, la cui psicologia è trattata con finezza e profondità, anche se non mancano i comprimari maschili che tuttavia fanno soltanto da necessario complemento ad un'interiorità tutta al femminile con il suo complesso intreccio di desideri, sogni, frustrazioni e passioni, timidezze, ritrosie e slanci di gioioso vitalismo. Sembrerebbe che il passato mitico, travasando nel presente, trasmetta a Febronia - attraverso il sogno - l'energia vitale e la curiosità necessarie per condurre il suo lavoro, che è anche ricerca di sè e contatto con il perturbante. Il mistero degli incendi (assieme ad altri fatti) accresce la forza del perturbante emergente dall'inconscio di Febronia,creando in lei uno stato d'animo d'attesa sospesa e uno spazio per sorprendersi che, infine, le sarà utile per recuperare la gioia di vivere accettando la banalità del quotidiano nelle cui pieghe possono nascondersi il novum ed il meraviglioso, solo a saperli vedere.
Recensioni
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