La frattura

l'autrice scriveva molto bene ma il romanzo si perde in un finale affrettato e sgonfio.

La tranquilla vita di Francesca, moglie e traduttrice, viene di colpo cambiata quando nella sua esistenza entra Diego, con cui intreccia una relazione fatta di incontri sessuali e poche parole. E malgrado non sappia quasi nulla di lui (neppure conosce il nome di sua moglie) la sua vicinanza diventa ossigeno, soprattutto quando una tremenda malattia le cambierà il corpo, obbligandola a fare i conti con qualsiasi gesto, anche il più ordinario, fino a farle sentire sulla nuca "il soffio di una verità così ferrea e banale che sentirsela addosso è quasi un sollievo: il dolore è di chi lo prova, di nessun altro". Il pensiero di Diego, non più la sua presenza perché lui a stento risponde persino agli sms, la porterà ad avere un vendicativo e feroce piano, che mai si perdonerà e mai confesserà, perché, in fondo, la lealtà è una questione privata.

Senz'altro potente per il tema e per il tono asciutto scelto nella narrazione, ma imperfetto e confuso. A parte la protagonista un po' persa nel suo delirio solipsistico, gli altri personaggi sono tutti pallidi e smorti. A me sembra un'opera non completamente riuscita.