Il fratello italiano

Di Giovanni Arpino si deve innanzi tutto ricordare che è stato uno dei migliori narratori di storie italiane del '900, appartenuto a nessuna scuola o tendenza narrativa dei tempi suoi. Questo "Il fratello italiano" ha le sembianze di un noir "sociale", intessuto di un pessimismo oramai terminale, i cui germi, per la verità, erano ben facilmente reperibili nella produzione anteriore di Arpino ( a me viene in mente "l'ombra delle colline", ma solo a titolo esemplificativo). Nella vicenda di questi due improbabili vendicatori del romanzo c'è all' inizio come un sospetto di caricatura, le tentazione di semplificare il complesso che appartiene molto al moralista , a ciò contribuendo l'ambientazione in una Torino notturna e soffocata, quasi putrescente, una cartolina di mondo sbaragliato. Ed effettivamente questo manicheismo culmina nella violenza allucinata e francamente esorbitata della resa dei conti. Si poteva fare altro, ? si chiedono i due protagonisti, ma sembra che la risposta che aleggia sia un no un poco sconsolato però fermo. C'è come un'aria chandleriana a pervadere la storia, con troppe sigarette fumate, Campari annacquato a sostituire il whiskey, elaborazione cinica e asfittica del peggio, contiguità di metodo tra chi è del bene e chi del male è creatura..ma non è un romanzo hard-boiled, piuttosto il lembo di un declino sociale nel quale non si sa dove metter mano, se non scirvendo, come si accinge a fare il maestro Botero, un tema sul tavolo di cucina.

Una storia nera a cavallo tra anni 70 e 80, Una Torino estiva un po' squallida e popolata da fantasmi , due personaggi eccezionali che meritano un posto di primo piano nel parterre dei caratteristi della letteratura del 900, due compagni di viaggio improvvisati che scendono agli inferi di una città laida flagellata dalle peggiori calamitá (eroina in primis). Uomini anziani, a fine corsa, uno venuto dal sud, determinato e feroce, l'altro piu istruito , entrambi senili ma abbastanza vivi per assolvere impegni strazianti , per mantenere promesse e parole date . Ripubblicare dopo anni è stata un'ottima idea.