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François Truffaut. Professione cinema. Interviste inedite - François Truffaut,Aldo Tassone - copertina
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Descrizione


Una raccolta di interviste e testimonianze inedite di (e su) François Truffaut l'indimenticabile regista di "I quattrocento colpi" e "Jules e Jim". L'autore è riuscito a "rubare" aneddoti, spunti polemici, osservazioni e valutazioni sorprendenti tra i più stretti collaboratori del cineasta, senza dimenticare il ricordo degli amici, le figlie e la moglie che ci fanno scoprire un Truffaut inedito: acerrimo individualista ma squisitamente umano, profondamente sensibile, affascinato dai libri e dalla trasmissione della conoscenza più ancora che dalla "magia" delle donne. Completano il volume un saggio introduttivo di Paola Malanga e un'accurata filmografia commentata.
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Dettagli

2006
271 p., ill. , Brossura
9788880333319

Voce della critica

Capita non di rado, e non soltanto a chi si occupa di cinema, di ritrovarsi coinvolti e frustrati nella disperata ricerca di un libro tanto prezioso quanto irraggiungibile, uno di quei libri di cui si sente molto parlare e sui quali non si riescono mai a mettere le mani. Grazie al Castoro e al contributo della Fondazione Cineteca Italiana, il testo di Aldo Tassone è stato invece salvato da questo scoraggiante destino. Pubblicato due anni fa dal festival fiorentino France Cinéma e dalla Provincia di Napoli in occasione del ventennale della scomparsa del regista e di una grande retrospettiva curata da Françoise Pieri, il volume è andato subito esaurito ma torna oggi in libreria salutato con entusiasmo dalla critica e dai cinefili italiani.
Aldo Tassone, uno dei maggiori esperti del cinema d'Oltralpe, studioso di grande acutezza e instancabile animatore culturale, ben conscio dell'ampia bibliografia truffautiana, ha dato alle stampe un lavoro originalissimo e importante che si impone per la sua capacità di essere, al tempo stesso, un'imprescindibile guida per coloro che vogliono scoprire il cinema di Truffaut e uno strumento d'indagine approfondita per chi è stato invece già iniziato al culto di questo straordinario cineasta. Chi sia stato François Truffaut e quale ruolo abbia occupato nella storia del cinema è ben raccontato nel saggio di Paola Malanga (L'adorabile Truffaut) incluso nel volume. A noi basta ricordare che è stato l'anima più onesta, sincera e appassionata della Nouvelle Vague, l'uomo che – attraverso la macchina da presa – ha raccontato la propria vita (vissuta, pensata, sognata) mettendosi sempre dalla parte dello spettatore, senza mai concedersi la patente di teorico e di geniale interprete del reale (si veda, in questo senso, la memorabile e feroce lettera a Godard riportata da Tassone nel suo contributo sull'epistolario).
Ciò che più ci fa amare il volume è, inevitabilmente, l'ampia sezione di interviste che il regista ha concesso a Tassone tra il 1974 e il 1981. In esse Truffaut si racconta come in una seduta di analisi, citando i film che più lo hanno entusiasmato, i libri che ha letto, gli incontri che hanno segnato e tracciato la sua esistenza. C'è poi una toccante rievocazione del clima della Nouvelle Vague nascente, l'amicizia con Rohmer, il confronto con Hitchcock, il successo dei Quattrocento colpi a Cannes e molte altre cose ancora. Sono cento pagine di vita che, per ovvie ragioni, non possiamo riassumere ma che invitiamo a leggere come un romanzo. Di grande interesse è anche la sezione dedicata alle testimonianze, costituita da conversazioni con, fra gli altri, Claude Jade, Claude e Lucette de Givray, Jean Gruault e Claude Chabrol: amici, colleghi e collaboratori che rievocano il loro rapporto con il grande cineasta prematuramente scomparso. Come in tutti i libri di Tassone, l'apparato biblio-filmografico si segnala poi per ricchezza e precisione, qualità non di secondo piano nel confuso e talvolta frettoloso panorama editoriale cinematografico italiano.
  Stefano Boni

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Conosci l'autore

François Truffaut

1932, Parigi

È stato un regista, sceneggiatore, produttore cinematografico, attore e critico cinematografico francese. Esordisce come regista dal 1958 (il suo primo film è L'età difficile) ed è ideatore della Nouvelle Vague (insieme con Godard, Malle, Chabrol), corrente che trae ispirazione dalla passata stagione del Neorealismo italiano e che influenzerà successivamente numerosi registi americani della New Hollywood. È stato teorico del cinema e critico di punta dei Cahiers du Cinéma.Il vero e proprio debutto avviene nel 1959 con I quattrocento colpi, film autobiografico che gli consente di costruire una sorta di alter ego, Antoine Doinel, che permette a Truffaut di realizzare un importante esperimento cinematografico: seguire la vita...

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