Francesca Alinovi. 47 coltellate

Penso che il capitolo 4 di questo libro (il diario di Francesca) sia quanto di più bello abbia mai letto. Una penna bellissima quella della Professoressa Alinovi in grado di dare voce ai sentimenti (cosa questa tra le più difficili) in maniera deliziosa..ironica e amara. Volevo soffermarmi sulla lettera (stupenda!!) scritta la sera del 20 dicembre 1982, quella riportata nell'introduzione..penso che chi critica la scelta dell'autore di rendere edite queste pagine non ha letto - o non ricorda - il dolcissimo appello che proprio la Professoressa rivolge a chi possa trovarsi un giorno a leggere i suoi diari..come a presagire una inevitabile (e imminente?) conclusione. Mi sarebbe piaciuto leggerli per intero quei diari (pur comprendendo il rispetto della privacy per la famiglia Alinovi). Ne sono rimasto attratto "perdutamente, che vuol dire fino a perdersi.." (così scriveva la Professoressa Francesca).

Sostanzialmente è la cronaca dell'iter giudiziario che ha portato alla condanna di F.C.Scritta impeccabilmente da un giurista che ha padronanza di fatti e di linguaggio.Perplessità invece sulle pagine riportate dai diari della vittima che sono indecifrabili, in quanto molto autocentrate, non lucide e persin noiose.Perplessità pure sulla perizia psichiatrica di F.C. troppo; davvero troppo tecnica. Per queste due sezioni, ci voleva forse una delucidazione di esperti che traducesse in modo più semplice. Non è un libro psicologico e dunque poco si capisce delle dinamiche intercorse tra i protagonisti e sulla loro stessa personalità ed infine sul delitto.

Scritto magistralmente (non a caso l'Autore è un dotto professore universitario ed isigne giurista), soffre forse qualche passaggio a vuoto, dovuto -come già osservato- all'eccessivo tecnicismo; tuttavia rimane una straordinaria testimonianza letteraria, anche e soprattutto perché l'accurata ricostruzione dell'iter processuale consente di spazzare il campo dalla ridda di ipotesi e congetture "confezionate" ad arte da giallisti e amanti del mistero per alimentare un caso certamente inquietante ma (probabilmente) molto più "ordinario" di quanto si sia detto e pensato. Un plauso anche alla scelta di pubblicare il diario della vittima e la perizia psichiatrica sul colpevole: lungi dal rappresentare un'indebita "intrusione" nel privato o (ancor di più) una "violazione del pudore", questi documenti sono infatti imprescindibili per comprendere appieno la natura del rapporto che legava i due "fidanzati" e (forse) il perché di quel tragico epilogo.