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La fontana di Bellerofonte 1820 - Celestino Genovese - copertina
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La fontana di Bellerofonte 1820
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La fontana di Bellerofonte 1820 - Celestino Genovese - copertina

Descrizione


Sullo sfondo della diserzione dello squadrone di cavalleria guidato da Morelli e Stivati nella caserma di Nola e dei moti che porteranno Ferdinando I a concedere la Costituzione, per poi tradire il giuramento su pressione dell'Austria dopo solo nove mesi, si svolgono le vicende di Nennella, alle prese con la travagliata scoperta della sua femminilità, e di Luigino e Carlotta, che presidiano la purezza degli ideali giacobini, ma non sempre quella dei comportamenti privati. Sullo sfondo, il generale Guglielmo Pepe, il colonnello de Concilj, don Carlo e il suo amico Serafino Pionati, fra sospetti e ambiguità, sono impegnati ad arginare l'impazienza d'insorgere delle Vendite carbonare. In un intreccio fra personaggi realmente esistiti e altri di fantasia, la grande Storia corre parallela alle microstorie dei protagonisti, in uno scenario di provincia, che nel Regno delle due Sicilie si trova a essere il fulcro della rivoluzione costituzionale del 1820. Popolani e gentiluomini, ma anche spregevoli faccendieri e opportunisti, con le loro passioni e i loro drammi, si mescolano e animano le sette che danno vita all'insurrezione che, se per un verso rappresenta l'ultimo sussulto dei lasciti della Repubblica Napoletana del 1799 e di Gioacchino Murat, per l'altro segna i primi fermenti del Risorgimento italiano. Celestino Genovese dipinge un affresco che dalla vita quotidiana dell'entroterra - Avellino, Monteforte, Lapio - offre uno sguardo d'insieme sulla corte napoletana...
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Dettagli

2014
9 gennaio 2014
489 p., Brossura
9788879376389

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Stefano
Recensioni: 5/5

Libro che ho trovato molto coinvolgente, scritto in maniera chiara. Attraverso 3 personaggi Luigino,Nennella e Don Carlo descritte le vicende dei moti carbonari del 1820 nel Regno di Napoli. Le vicende personali dei protagonisti, l'impeto politico,le passioni amorose, la saggezza e l'equilibrio di Don Carlo illustrano una vicenda importantissima della Storia del Nostro Risorgimento.

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Renzo Montagnoli
Recensioni: 4/5

I principi della rivoluzione francese attecchirono nelle classi più istruite e fu così che a fronte dell'assolutismo della restaurazione sorsero delle società segrete (le carbonerie) volte a ottenere un minimo di libertà grazie alla concessione di una costituzione. Nel 1820, nel napoletano, si arrivò a una rivolta tesa a estorcere al sovrano uno statuto, ma fu rapidamente soffocata, con condanne severe della maggior parte dei congiurati. È di questo che parla il romanzo storico di Genovese- La fontana di Bellerofonte 1820 è un romanzo riuscito e di ottima fattura; lo stile mai ridondante, ma non per questo povero, le descrizioni dei luoghi, concisa, ma d'effetto, la capacità di ricreare un'atmosfera tutta particolare e soprattutto il pregio di far conoscere ciò che a scuola viene sovente sbrigativamente detto sono tutti elementi qualificanti e che giustificano l'invito a leggerlo.

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Rosa
Recensioni: 5/5

Dopo "I viceré" è il più bel romanzo storico che abbia mai letto. A partire dalla vita quotidiana della gente comune - anche quella di origini molto umili - la visione si allarga non solo al Regno delle Due Sicilie, ma a tutto il panorama italiano e europeo. La documentazione è molto accurata e la prosa è scorrevole e piena di ritmo. L'uso del dialetto dell'entroterra campano, mentre conferisce al romanzo sapidità e realismo, non costituisce un ostacolo alla fluidità della scrittura. Lo consiglio vivamente.

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